«Un buco di c… in provincia di Novara». La definizione non esattamente politically correct riguarda la città di Trecate, oltre ventimila abitanti, seconda per popolazione nella provincia novarese, ed è contenuta a pagina 492 di “M, il figlio del secolo” di Antonio Scurati, il libro che lo scorso giovedì si è aggiudicato il Premio Strega 2019. Il libro, un tomo di 840 pagine edito da Giunti, che si avvia a diventare una serie tv e che ha già all’attivo 180 mila copie vedute, è un romanzo storico dedicato alla vicenda di Benito Mussolini e alle origini del fascismo. Un libro del quale l’autore dice che «dare voce a Mussolini serve a liberarci di lui» Lo scrittore parla della cittadina piemontese a proposito di un episodio di violenza squadrista del 1922, quando, mentre a Roma Mussolini saliva le scale del Quirinale per ricevere dal re l’incarico di formare il governo, a Trecate le squadracce di De Vecchi demolivano la Camera del Lavoro con la dinamite.
A posare gli occhi sull’espressione colorita è stato un ex sindaco Pd di Trecate, Enrico Ruggerone, che l’ha messa in evidenza sulla sua pagina Facebook. «Il libro è bellissimo – dice Ruggerone – ma Scurati quella frase poteva evitare di scriverla». E per il sindaco in carica, Federico BInatti, di Fratelli d’Italia, «l’espressione è anche offensiva nei confronti della città e dei suoi abitanti, e oltretutto non corrisponde a verità: Trecate è una città in crescita, e proprio qui sta sorgendo un nuovo grande centro logistico al servizio di marchi dell’Alta moda come Gucci. Altro che buco di c…»