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Ultim'ora | 11 dicembre 2025, 12:06

Atac, dopo 6 anni archiviati ex ad Gabbuti e altri 39 fra ex manager e dirigenti

Atac, dopo 6 anni archiviati ex ad Gabbuti e altri 39 fra ex manager e dirigenti

(Adnkronos) -

Nessuna “volontà fraudolenta” nelle operazioni economiche compiute tra gli anni 2004-2008 da Atac, municipalizzata del Comune di Roma che gestisce il trasporto pubblico locale. Con questa motivazione il gip di Roma Livio Sabatini ha disposto l’archiviazione dell’inchiesta aperta nel 2019 per bancarotta che vedeva indagato l’ex amministratore delegato di Atac Gioacchino Gabbuti e altre 39 persone tra i quali ex manager della società. Un procedimento nato dagli atti relativi alla procedura concordataria quando il 27 luglio 2018 il Tribunale ordinario di Roma sezione fallimentare aveva emesso un decreto di ammissione della società al concordato preventivo in continuità aziendale. 

Agli indagati in particolare venivano contestate “un'eterogenea quantità di atti di mala gestio”: si va dalle “erronee operazioni di investimento mobiliare con la Lehaman Brothers Treasury Co. con un danno di 3 milioni e l'acquisto di titoli di debito della Bank of Ireland agli acquisti di mezzi veicolari, 74 tram e 50 autobus, inutilizzati; dall'acquisto del compendio immobiliare ‘Eur Castellaccio’ all'operazione di headlease e sublease denominata US Cross Border Lease” scrive il gip. Tutti elementi “efficacemente esposti nella richiesta di archiviazione del pubblico ministero ma, in concreto, non utili per ravvisare elementi per la rilevanza penale della condotta dissipatoria” si sottolinea, “ora per la non ravvisabilità di connotazioni macroscopiche delle operazioni economiche da rinvenire la consapevole volontà fraudolenta ovvero per l'assenza di rilievo penale”.  

Secondo il gip quindi “la motivazione della richiesta di archiviazione è pienamente condivisibile alla luce degli atti presenti nel fascicolo del pm in quanto gli elementi acquisiti nel corso delle indagini preliminari non consentono di formulare una ragionevole previsione di condanna o di applicazione di una misura di sicurezza diversa dalla confisca” si legge nel decreto di archiviazione.  

Tra le accuse di ‘mala gestio’ agli ex dirigenti Atac, tra i quali Gioacchino Gabbuti, ex amministratore delegato della municipalizzata tra il 2005 e il 2013, veniva contestato l’acquisto, nel 2004, di 74 tram e 50 autobus per circa 173 milioni di euro rimasti in gran parte inutilizzati per problemi tecnici. Già i pm però nella richiesta di archiviazione sottolineano come “gli elementi acquisiti non lasciano adito a dubbi in ordine alla responsabilità di tale condotta al fornitore, reo di aver consegnato beni diversi da quelli richiesti da Atac”.  

Quanto al pagamento dei premi in favore dei dirigenti aziendali, nella richiesta di archiviazione firmata dai pm Alessia Miele e Alessandra Fini si sottolinea come la stessa Gdf “evidenziava l’assenza di elementi di prova in ordine ad una eventuale condotta depauperatoria penalmente rilevante dal momento che tali premi erano stati riconosciuti in attuazione dell’accordo sindacale stipulato il 12 dicembre 2016 ma non risultavano essere mai stati corrisposti”.  

Tra i fatti contestati all’ex ad Gabbuti e altri ex manager della partecipata del Comune erano finiti anche alcuni incarichi di consulenza in merito alla riorganizzazione societaria e la valutazione del personale dirigente affidati fra il 2007 e il 2009 ad una società di cui gli indagati “avevano acquisito parte del capitale sociale”.  

Una “condotta – si legge nella richiesta di archiviazione della procura – che non risulta aver cagionato alcun effettivo danno ad Atac (…) in ragione del fatto che non è emersa la prova dell’inutilità delle consulenze che, per contro, risultano aver procurato alla società sicuramente un utile da intendersi quale contributo all’analisi dei settori in cui gli incarichi risultano essere stati conferiti”. Per i pm capitolini “le considerazioni fin qui svolte consentono di escludere che la condotta in esame possa integrare un’ipotesi di bancarotta patrimoniale da dissipazione”. Tesi accolta dal giudice per le indagini preliminari che ora ha disposto l’archiviazione dell’inchiesta. Gabbuti era stato già assolto nel settembre 2021, dopo un lungo processo, dall’accusa di peculato. 

Con Gabbuti sono state archiviate anche le posizioni di Filippo Allegra; Maurizio Basile; Adalberto Bertucci; Oreste Danilo Broggi; Mauro Calamante; Francesco Carbonetti; Andrea Carlini; Antonip Cassano; Roberto Cavalieri; Francesco Cioffarelli; Fausto Concezzi; Giuseppe Depaoli; Roberto Diacetti; Riccardo Di Luzio; Stefano Fermante; Marco Gelmini; Franco Giampaoletti; Roberto Grappelli; Annamaria Graziano; Maria Gabriella Guadalupi; Gianmarco Innocenti; Luigi Legnani; Saverio Lopes; Antonio Marzia; Roberto Massacesi, Luca Masciola; Cristiana Palazzesi; Stefano Ribaldi; Giampiero Ripanucci; Giovanni Rovere; Carlo Alberto Scoppola, Giovanni Serra, Massimo Tabacchiera; Lorenzo Tagliavanti; Vincenzo Tosoues; Carlo Tosti; Tullio Tulli; Ercole Turchi; Patrizia Del Vecchio. (di Assunta Cassiano e Daniele Dell'Aglio) 

 

 

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

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