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Sanità | 24 novembre 2025, 17:42

Piano Socio-Sanitario 2025-2030, la Commissione regionale fa tappa a Novara

Aziende sanitarie, istituzioni e mondo accademico a confronto: emergono carenze di personale, necessità di integrazione sociosanitaria e nuove sfide territoriali

Piano Socio-Sanitario 2025-2030, la Commissione regionale fa tappa a Novara

La quarta Commissione, presieduta da Luigi Icardi e alla presenza del vice Daniele Valle, ha fatto tappa a Novara per raccogliere esigenze, priorità e criticità del territorio in vista del nuovo Piano Socio-sanitario 2025-2030. Un passaggio inserito nel percorso di consultazioni avviato nelle province piemontesi per definire in modo condiviso un documento che prevede quasi cinque miliardi di investimenti, nuove assunzioni e un rafforzamento dell’assistenza territoriale.

Al tavolo del confronto sono intervenuti i vertici delle aziende sanitarie del quadrante. Marco Ricci (Asl Vercelli) ha richiamato la necessità di percorsi più continui e coordinati per la presa in carico dei pazienti cronici, soprattutto anziani. Angelo Penna (Asl Novara) ha elencato le sfide operative: logistica del farmaco, riorganizzazione del personale, gestione dell’ospedale San Rocco di Galliate e una più solida integrazione tra servizi territoriali e rete sociosanitaria. Per Mario Sanò (Asl Biella) la priorità è garantire risposte omogenee anche nelle comunità più piccole, spesso lontane dai centri maggiori. Francesco Cattel (Asl Vco) ha posto l’accento sulla medicina di prossimità, oggi ostacolata dalla carenza di medici di famiglia, problema acuto soprattutto nelle zone montane. Stefano Scarpetta (Aou “Maggiore della Carità”) ha invece ricordato il ruolo dell’Università nella formazione e nell’ampliamento dell’offerta specialistica, sottolineando l’importanza del nuovo ospedale e della prospettiva del riconoscimento Irccs per attrarre competenze e investimenti.

Sul fronte istituzionale, il presidente della Provincia di Novara, Mauro Caccia, ha evidenziato la necessità di una governance integrata in un territorio sempre più influenzato dall’area metropolitana milanese. Ha sollecitato il superamento della storica divisione tra sanitario e sociale e ha ribadito il ruolo dei sindaci nelle scelte strategiche, dall’ospedale di Galliate al percorso per l’Irccs. Il sindaco di Novara, Alessandro Canelli, ha ricordato il piano comunale che destina 30 milioni di euro al settore sociale, con un focus crescente sulla salute mentale, tema che sta esplodendo sempre più. Angelo Barbaglia, sindaco di Cureggio e presidente della Consulta Sanità di Anci Piemonte, ha ribadito la necessità di mantenere un equilibrio stabile tra componente sanitaria e sociale, considerandolo essenziale per una risposta tempestiva ai bisogni reali delle comunità.

Dal mondo accademico, Renzo Boldorini e Fabrizio Faggiano (Scuola di Medicina Upo) hanno richiamato l’importanza di una rete formativa qualificata per tutto il personale sanitario, della ricerca di base e della prevenzione delle cronicità, comprese nuove dipendenze come il gioco d’azzardo.

In chiusura di mattinata, Salvatore Izzo, responsabile del 118 di Novara, ha illustrato la forte pressione sui servizi di emergenza: 96 mila interventi dall’inizio dell’anno, numeri che rendono evidente la carenza di personale e la necessità di garantire la presenza del medico sulle ambulanze medicalizzate.

Nel pomeriggio si è discusso con i rappresentanti degli ordini dei medici, infermieri, ostetriche, professioni sanitarie e farmacisti dei temi critici come la carenza di personale, l’assistenza domiciliare avanzata e intensiva, l’infermieristica di prossimità, la sanità digitale e la gestione della popolazione anziana nelle Rsa.

Gli enti gestori dei servizi socio-assistenziali hanno invece sottolineato che una reale integrazione sociosanitaria richiede il coinvolgimento diretto dei Comuni e dei sindaci, mentre dai centri di servizio e del volontariato è giunta la richiesta che il Terzo settore venga coinvolto nell’amministrazione condivisa.

Per chiarimenti sono intervenuti Domenico Rossi e Emanuela Verzella, entrambi del Pd.

c.s.

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