(Adnkronos) -
Francesco Totti torna a parlare del suo ultimo, turbolento, anno alla Roma. L'ex capitano giallorosso è stato ospite di Alessandro Cattelan al podcast Supernova, dove ha ripercorso ricordi e rimpianti mai superati del tutto: "A inizio anno mi dissero che avrei deciso io quando smettere, poi però quando si avvicinava la fine della stagione mi dissero che sarebbe stato il mio ultimo derby".
"Qui in Italia appena arrivi a 36 o 37 anni per la gente non ti reggi più in piedi", ha continuato Totti, "quel periodo in cui non stavo bene, non fisicamente ma con il contesto che c'era intorno, sembrava che io giocassi contro tutto. Ogni volta sembrava che facevo qualcosa in più. Forse era la preparazione o la squadra o anche la mia bravura, ma ribaltavo sempre il risultato".
Inevitabile una battuta, guardando al passato, anche sulla Nazionale, reduce dalla vittoria per 2-0 in Moldavia ma contestata dai suoi tifosi: "La nostra generazione era troppo forte, in Serie A ogni squadra aveva almeno uno due campioni, anche la squadra più debole", ha ricordato Totti, "in Nazionale quando ci ritrovavamo c'era una grande amicizia, anche se in campo la settimana prima eri avversario. Capitava poi che ti rivedevi a Coverciano e iniziava subito lo scherzo, la presa in giro. Sicuramente quando smetti è lo spogliatoio ciò che manca di più".
Poi sul Var ha attaccato: "È una perdita di tempo. Fai goal e non sai se è valido, aspetti cinque minuti… nel frattempo fai un aperitivo e ancora controllano. Inzaghi col Var avrebbe fatto 50 gol e non 250, almeno la metà li ha fatti con la testa davanti", ha detto Totti con un sorriso.














