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Attualità | 14 novembre 2025, 14:25

Comuni montani, il Pd regionale: "Con la nuova legge si rischiano esclusioni ingiuste"

"Si penalizzerebbero quei territori che, pur non essendo ad alta quota, vivono le difficoltà tipiche della montagna"

Comuni montani, il Pd regionale: "Con la nuova legge si rischiano esclusioni ingiuste"

La Legge 12 settembre 2025 n. 131 introduce nuove “Disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane” e prevede la riclassificazione dei comuni montani sulla base di criteri altimetrici e di pendenza del territorio. Sul tema sono intervenuti i consiglieri regionali del Partito Democratico, secondo i quali si tratta di “un’impostazione che desta forte preoccupazione: secondo indiscrezioni, dalle prime simulazioni della struttura tecnica regionale, i comuni montani piemontesi passerebbero da 486 a 420. Vorremmo sapere se è vero e di quali comuni si tratta, perché la preoccupazione è forte. Nel prossimo consiglio regionale chiederemo chiarimenti”.

Proseguono i consiglieri dem: “Le regioni e le associazioni di comuni, d’altronde, hanno già segnalato come i nuovi parametri, troppo rigidi e puramente orografici, non tengano conto della complessità socio-economica dei territori. È necessario che nel decreto attuativo vengano inseriti anche indicatori di fragilità territoriale, per evitare esclusioni ingiuste e garantire continuità nei finanziamenti e nelle politiche di sviluppo. La giunta regionale chiarisca quale posizione intende assumere nella conferenza delle regioni e quali azioni metterà in campo per tutelare i comuni piemontesi a rischio esclusione. Occorre, inoltre, capire come questa riclassificazione impatterà sul riparto del “Fosmit”, sul fondo regionale per la montagna, sul fondo per le gestioni associate e sulle misure del Psr”.

“Questa nuova legge - concludono - rischia di penalizzare proprio quei territori che, pur non trovandosi ad alte quote, vivono le difficoltà tipiche della montagna: spopolamento, perdita di servizi, isolamento. La montagna piemontese ha bisogno di politiche di coesione, non di nuove disparità”.

comunicato stampa

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