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Attualità | 09 agosto 2025, 19:00

Morti sul lavoro, il drammatico bilancio del primo semestre 2025: oltre 500 vittime, +7% rispetto all’anno scorso

L’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega: 362 decessi in occasione di lavoro e 140 in itinere. Edilizia, manifattura e trasporti i settori più colpiti

Morti sul lavoro, il drammatico bilancio del primo semestre 2025: oltre 500 vittime, +7% rispetto all’anno scorso

Non si arresta la strage silenziosa nei luoghi di lavoro: nei primi sei mesi del 2025 le vittime di infortunio mortale in Italia sono state 502, con un aumento del 7% rispetto allo stesso periodo del 2024. A rilevarlo è l’ultimo rapporto dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre.

Nel dettaglio, si registrano 362 decessi in occasione di lavoro, due in meno rispetto a giugno 2024, e 140 in itinere, ovvero nel tragitto casa-lavoro, ben 35 in più dello scorso anno (+33%). Numeri che confermano una situazione di grave criticità e una sostanziale incapacità di invertire la tendenza degli ultimi anni.

Tra le regioni con il maggior numero assoluto di vittime in occasione di lavoro si conferma la Lombardia (56), seguita da Veneto (36), Campania (33), Sicilia (31), Piemonte (29) e Puglia (27). Le regioni più a rischio, secondo l’indice di incidenza (decessi per milione di occupati), sono invece Basilicata, Umbria, Trentino-Alto Adige, Sicilia, Puglia, Abruzzo e Campania, tutte in zona rossa, con tassi superiori del 25% rispetto alla media nazionale (15,1).

L’analisi per età rivela che la fascia più colpita è quella dei lavoratori tra i 55 e i 64 anni (130 vittime), seguita dagli ultrasessantacinquenni, che registrano l’incidenza più alta (47,3 decessi ogni milione di occupati).

Le donne decedute sono 43: 21 in occasione di lavoro e 22 in itinere. I lavoratori stranieri, invece, contano 108 vittime complessive (75 sul lavoro e 33 in itinere), con un rischio mortale più che doppio rispetto agli italiani: 29,8 morti ogni milione di occupati, contro 13,4.

Tra i settori più colpiti si confermano le Costruzioni (53 decessi), seguite da Attività Manifatturiere (50), Trasporti e Magazzinaggio (47) e Commercio (38). Il giorno più pericoloso della settimana si conferma il lunedì, quando si è verificato il 22,7% degli infortuni mortali.

Sul fronte delle denunce totali di infortunio, si registra un lieve calo: da 299.303 a fine giugno 2024 si passa a 299.130 nello stesso periodo del 2025. A guidare la classifica per numero di denunce sono le Attività Manifatturiere (33.441), seguite da Costruzioni (17.740), Sanità (17.484), Commercio (15.624) e Trasporti e Magazzinaggio (15.456).

a.f.

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