Roberto Colombero, Presidente di Uncem Piemonte, interviene con forza sulla recente proposta di legge depositata dal CNEL, destinata a facilitare l’ingresso delle banche nella gestione della tesoreria dei Comuni, soprattutto quelli montani. “È stupefacente – dichiara Colombero – che si voglia contrastare la desertificazione bancaria dei territori penalizzando Poste Italiane, che da anni garantisce questo servizio a numerosi Comuni, soprattutto dove le banche hanno scelto di ritirarsi.”
Secondo Colombero, infatti, le banche hanno abbandonato la tesoreria comunale molto tempo fa, e successivamente hanno progressivamente chiuso gli sportelli nei piccoli centri, con gravi conseguenze per i cittadini e le amministrazioni locali. “Questa scelta è stata unilaterale, presa nonostante le proteste di sindaci e cittadini.”
Il presidente di Uncem sottolinea il lavoro portato avanti da Uncem insieme a Symbola, Legambiente e diversi parlamentari, culminato nella legge 158 del 2017 sui piccoli Comuni, che ha permesso di aprire nuove strade con Poste Italiane. “A differenza delle banche, Poste non chiude gli uffici nei paesi, mantenendo un presidio fondamentale per le comunità montane.”
Colombero esprime quindi la sua preoccupazione affinché il ddl proposto dal Cnel non faccia fare un passo indietro, penalizzando Poste e favorendo esclusivamente le banche, rischiando così di aggravare lo spopolamento e l’abbandono dei territori montani. “Confidiamo che il Cnel cambi rotta e impegni davvero le banche a restare sui territori, offrendo più servizi e contribuendo alla rigenerazione economica e sociale dei paesi.”
Il presidente conclude con un appello all’Associazione Bancaria Italiana (Abi) e agli istituti di credito: “Dimostrate che le aree montane e i piccoli paesi sono importanti, tornando con decisione e impegno. Chi se ne va è sempre complice dello spopolamento e delle diseguaglianze.”