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Attualità | 11 giugno 2025, 16:25

Sarà un'estate calda in tutta Europa ma Arpa Piemonte lancia l'allarme per possibili fenomeni instabili in Italia e in regione

Secondo il bollettino pubblicato oggi (lunedì 9 giugno) un anticiclone che per tutta l’estate mostra un’anomalia positiva estesa sul dominio europeo fino alle alte latitudini, lascia intendere che risalendo dal nord-Africa interessi con valori elevati anche la Regione

Sarà un'estate calda in tutta Europa ma Arpa Piemonte lancia l'allarme per possibili fenomeni instabili in Italia e in regione

Se l'estate 2025 si prospetta calda e asciutta per (quasi) l'intera Europa, si fanno complesse - secondo Arpa Piemonte - le previsioni per il bacino del Mediterraneo e la penisola italica: l'anomalia positiva rimane infatti concentrata in particolare sull'Europa continentale. Insomma, nel mese di giugno, non si può escludere che la saccatura nord-atlantica estesa dalle Isole Britanniche alla Francia potrebbe portare instabilità sul Piemonte (come già accaduto nel mese di maggio).

Anche a luglio l’alta pressione dovrebbe rimanere salda su gran parte d’Europa - col massimo centrato sull’Europa centrale - a indicare un anticiclone africano robusto, in grado di espandersi al di sopra dell’Italia fino a quelle latitudini. Rimane tuttavia una debole possibilità di flussi limitatamente più instabili in area mediterranea tra il sud-Italia e il nord-Africa, dove l’anomalia barica risulta meno marcata. Infine, ad agosto il geopotenziale sembra salire oltre la media in misura più marcata sull’Europa centro-settentrionale, mentre, ancora una volta, non si possono escludere locali intrusioni fresche e instabili in area mediterranea.

In ogni caso, un anticiclone che per tutta l’estate mostra un’anomalia positiva estesa sul dominio europeo fino alle alte latitudini, lascia intendere che risalendo dal nord-Africa interessi con valori elevati anche il Piemonte e l’Italia. Qui eventuali episodi instabili si presenteranno come brevi interruzioni all’interno di una stagione estiva che, nel complesso, si preannuncia decisamente calda.

Temperatura
Per il mese di giugno la possibilità del transito di perturbazioni sul Mediterraneo occidentale, indicata dalle previsioni di geopotenziale, si ripercuote sulla previsione della temperatura, che mostra un segnale meno netto. La probabilità di un’anomalia termica solo leggermente positiva (giallo) supera quella di avere temperature molto al di sopra della media (colore arancione, come ad es. a luglio); inoltre, i risultati relativi ad uno dei modelli analizzati non mostrano un segnale prevalente.

A luglio, l’anomalia termica positiva diventa più forte e condivisa tra tutti i modelli, perché, come ipotizzato nell’analisi del geopotenziale, la maggior forza (e persistenza?) di un anticiclone africano potrebbe determinare un aumento più marcato delle temperature rispetto a giugno.

Ad agosto l’anomalia termica positiva sembra ridimensionarsi leggermente: il segnale giallo torna a prevalere su quello arancione. Tuttavia, in assenza di una configurazione depressionaria o di flussi nordoccidentali o zonali più freschi (come emerso dall’analisi del geopotenziale), tale parziale “calo termico” potrebbe semplicemente riflettere l’alternanza di periodi decisamente caldi e saltuarie pause più instabili.

Precipitazioni
Per il mese di giugno nessuno scenario raggiunge o supera la soglia del 50% di probabilità. La possibilità di avere un mese più secco del normale si ferma infatti poco sopra il 44%. Alcuni modelli sembrano invece favorire l’ipotesi di una situazione caratterizzata da frequenti momenti di instabilità, che si traduce in uno scenario con precipitazioni nella media del periodo o addirittura superiori. Tale instabilità potrebbe essere solo il residuo della configurazione sinottica che si è protratta dal mese di maggio.

Nel mese di luglio torna a prevalere un segnale di clima secco, se non addirittura molto secco. Tale tendenza è da ricondursi alla possibile presenza di un vasto anticiclone di matrice africana forte e persistente, esteso dal Mediterraneo all’Europa centrale. Una tale configurazione non permetterebbe alle perturbazioni in formazione sull’Atlantico di raggiungere facilmente le nostre zone. Un terzo dei modelli non riesce tuttavia a formulare una tendenza netta.

Ad agosto prevale l’incertezza: più della metà dei modelli non è in grado di individuare un trend definito, mentre i restanti modelli forniscono scenari contrastanti, con precipitazioni superiori, inferiori o in linea con la media del periodo.

redazione

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