“Un primo quadrimestre da dimenticare. Perché dopo il giro di boa dei primi quattro mesi del 2025, le proiezioni per la fine dell’anno sembrano a dir poco pessimistiche quando si parla di vittime sul lavoro”. Così Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre, commenta i dati più significativi dell’ultima indagine elaborata dal proprio gruppo di esperti. “Rispetto al primo quadrimestre del 2024 le vittime sono aumentate dell’8,6%. Si contano già 291 decessi, 23 in più dello scorso anno. Sette regioni sono in zona rossa e altre sei in zona arancione, le due fasce critiche in cui raccogliamo le regioni con tassi d’incidenza infortunistica superiori alla media nazionale”.
Se a livello nazionale i dati sono decisamente preoccupanti, è migliore la situazione che riguarda la provincia di Novara. Il territorio si trova infatti in zona bianca, ovvero con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale. Il numero di infortuni registrati in provincia nel 2025 è pari a 0, così come l’indice di incidenza registrato dall’osservatorio Vega. Zona arancione, invece, per la regione Piemonte, con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale.