Le Segreterie Territoriali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs di Novara-VCO comunicano che, in linea con le decisioni assunte a livello nazionale, è stato proclamato lo stato di agitazione con il ricorso allo sciopero nei confronti di Lidl Italia, a seguito dell’esito insoddisfacente dell’incontro tenutosi il 14 maggio 2025 a Bologna sul rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale.
Il magazzino Lidl di Biandrate e le filiali presenti sul territorio di Novara e del VCO rappresentano un punto strategico fondamentale per la logistica e la distribuzione del gruppo. Le lavoratrici e i lavoratori di questi siti, con professionalità e impegno costante, garantiscono ogni giorno operatività ed efficienza in un'azienda che ha conosciuto una crescita esponenziale negli ultimi anni. A fronte di oltre 7 miliardi di euro di fatturato e 1,3 miliardi di euro di utile ante imposte negli ultimi 5 anni, la proposta aziendale risulta del tutto inadeguata e irrispettosa del contributo determinante di chi ogni giorno garantisce risultati così importanti.
Non sono state accolte nemmeno proposte sindacali alternative, come la determinazione di un premio di risultato legato a obiettivi aziendali, l’introduzione di una quota di salario fisso aggiuntivo, o il riconoscimento di buoni pasto.
A tutto ciò si aggiungono criticità organizzative gravi, in particolare per la gestione del personale part-time – che rappresenta circa il 70% della forza lavoro – con assenza di turnazioni certe e programmate, flessibilità eccessiva, e carichi di lavoro crescenti, che si traducono in disagio e discontinuità di vita personale e familiare. Cgil, Cisl e Uil di Novara-VCO sostengono pienamente la mobilitazione nazionale e annunciano che anche il nostro territorio sarà parte attiva della vertenza, con iniziative di protesta che coinvolgeranno magazzino e punti vendita locali, affinché le istanze delle lavoratrici e dei lavoratori non restino inascoltate. Sabato 24, dalle ore 10:00 alle 13:00, è previsto un presidio fuori dal magazzino Lidl Italia di Biandrate. Invitiamo tutte le lavoratrici e i lavoratori, e chi crede nella dignità del lavoro, a partecipare e far sentire la propria voce. Non ci fermeremo finché non verranno riconosciuti dignità, salario e condizioni di lavoro giuste per tutte e tutti.