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Attualità | 07 ottobre 2024, 10:45

Il Banco Alimentare del Piemonte rilancia l'allarme: "Magazzini semivuoti, entrate calate del 38%"

Il presidente Salvatore Collarino prospetta una fine d'anno difficilissima: "Ci aspetta un Natale drammatico". E lancia un appello in vista della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare

Il Banco Alimentare del Piemonte rilancia l'allarme: "Magazzini semivuoti, entrate calate del 38%"

L'allarme era stato lanciato a giugno, ma trascorsa l'estate la situazione non è migliorata, anzi. Il Banco Alimentare del Piemonte denuncia un drammatico calo delle entrate di derrate nei suoi magazzini: da 2.592 a 1.370 tonnellate, meno 47,1% nel confronto con il 2023.

Collarino: "Svuotati i magazzini"

Se guardiamo i dati al mese di agosto, la situazione è migliorata in maniera davvero minima: gli approvvigionamenti sono passati dalle 6.766 tonnellate del 2023 alle 4.179 tonnellate di quest’anno, con una diminuzione del 38% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. "Non possiamo parlare di miglioramento, perché per mantenere un livello minimo di distribuzione alle persone indigenti abbiamo svuotato il nostro magazzino", dichiara da Moncalieri il presidente Salvatore Collarino, indicando come alcune file di bancali che in passato erano belle alte adesso sono ai livelli minimi.

La ragioni di questa crisi sono dovute in particolare ai ritardi di approvvigionamento dei prodotti AGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), finanziata dal FEAD (Fondo di aiuti europei agli indigenti), che hanno sono scesi dalle 3.820 tonnellate dei primi 8 mesi del 2023 alle 1.492 tonnellate dello stesso periodo del 2024, un calo del 60,9%; nei primi 4 mesi del 2024, il calo era del 61,8%: di fatto non è cambiato niente. 

"A pagare sono le persone in difficoltà"

"A pagare il conto di questi ritardi - continua Collarino - che prescindono dalla nostra volontà e non sono risolvibili a livello locale, sono le persone in difficoltà, che stanno ricevendo buste della spesa molto più leggere. Continuiamo a distribuire poco più di 3 chili di alimenti per persona al mese, la metà rispetto ai 6 chili del 2023, solo perché stiamo dando fondo ai nostri magazzini e abbiamo attivato tutti i canali di approvvigionamento alternativi. Ma, se va avanti così, la situazione non può che peggiorare. Ci aspetta un triste Natale".  

Sono i numeri a fotografare un quadro veramente drammatico. Nei primi 8 mesi del 2024, in rapporto allo stesso periodo del 2023, la distribuzione totale da magazzino è diminuita del 32,9%, scendendo da 4.115 a 2.761 tonnellate; la distribuzione AGEA è calata del 38,4%, passando da 3.523 a 2.046 tonnellate. I dati della distribuzione sono in netto calo, ma meno drammatici rispetto a quelli delle entrate in magazzino proprio perché vengono utilizzate tutte le scorte disponibili.

L'appello alle forze politiche e sociali

"Faccio appello a tutte le forze sociali e politiche - continua il presidente del Banco Alimentare - perché ci diano una mano per affrontare e superare questo periodo difficilissimo. Mai come quest’anno, la Colletta Alimentare, in programma sabato 16 novembre, sarà fondamentale per riempire i nostri magazzini e per sensibilizzare la cittadinanza rispetto alla povertà dilagante".

Pensando alla Giornata della Colletta Alimentare

Ed allora, in vista del 16 novembre, Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, Collarino chiede a tutti di essere ancora più generosi che in passato: "In media, quel giorno abbiamo circa 700 mila donatori in tutta Italia, ma quest'anno spero in donazioni ancora maggiori. Chiamo a raccolta la società civile: serve che ognuno dia ancora qualcosa di più, mettendo anche il latte oltre alla scatola dei piselli, o che aumenti ad un milione il numero dei donatori. Altrimenti non sarà solo un modo di dire che per molti la terza settimana del mese è la più critica, le persone in difficoltà economica sono in continuo aumento".

Massimo De Marzi

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