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Politica | 07 aprile 2024, 09:21

Sicurezza sul lavoro, si punta sulla formazione. Canalis (Pd): "75 vittime nel 2023 non sono accettabili"

Il Consiglio regionale, nella sua ultima seduta prima della fine della legislatura, ha affrontato il tema con una indagine conoscitiva presentata da Sara Zambaia

Sicurezza sul lavoro, si punta sulla formazione. Canalis (Pd): "75 vittime nel 2023 non sono accettabili"

Circa la sicurezza sul lavoro si è rivelata una grande differenza di condizioni tra le piccole, medie e grandi realtà lavorative, con i rischi di incidenti che aumentano in fase decrescente. Il dato emerge dall’indagine conoscitiva del Consiglio regionale, che, come ha sottolineato Sara Zambaia (Lega) nell’introduzione, ha l’obiettivo di elaborare una programmazione delle politiche regionali per migliorare la prevenzione e diffondere la cultura della sicurezza sui posti di lavoro.  La relazione è stata approvata all’unanimità dal Consiglio regionale.

È stata evidenziata la necessità di istituire una commissione regionale di coordinamento per la formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, inoltre s’intende avviare con lo Spresal un atto d’indirizzo per azioni mutuate e preventive.

Il documento è stato scritto dalla terza Commissione, presieduta da Claudio Leone, al termine di uno specifico lavoro che, dallo scorso 2 novembre, ha visto convocate 12 sedute con l’audizione di tutti i soggetti istituzionali interessati, unitamente alle organizzazioni sindacali e alle associazioni del mondo del lavoro.  Per giungere ad un testo condiviso è stato fondamentale il lavoro svolto da Valter Marin (Lega) per la maggioranza, e da Monica Canalis (Pd) e Francesca Frediani (Up) per i gruppi di opposizione.

La relazione sensibilizza sulla copertura del personale degli organi di vigilanza e chiede di mettere in rete i controlli alle imprese, per poi concentrarsi sulla formazione proponendo che nelle scuole secondarie di secondo grado, ci sia un’ora al mese dedicata alla sicurezza compatibilmente con gli altri moduli formativi.

Importante è poi l’utilizzo del prezziario della Regione per contrastare il lavoro nero, così come si vuole migliorare il monitoraggio informatico sui dati, consentendo anche agli Spresal di collegarsi al Servizio informatizzato nazionale (Sin), per l’incrocio mirato di tutti i dati dell’Agenzia delle entrate, della Camera di commercio, notifiche cantieri, dei Comuni, Inps – Inail, Ispettorato del Lavoro, Pronto soccorso, sulla congruità del costo del lavoro e sui ribassi anomali.

Nel dibattito Canalis si è soffermata sulle piaghe del lavoro nero, del caporalato e del lavoro sfruttato e sommerso, “che comportano maggiori rischi, così come la mancanza di investimenti sulla sicurezza nelle piccole medie imprese, la carenza del personale per i controlli e subappalti”. 

"Occorre intervenire a livello regionale sulle assunzioni di nuovi medici e tecnici negli SPRESAL delle ASL (con punte di -30% sotto organico), sui controlli sulla sicurezza, ma anche sull’effettiva erogazione della formazione e sulle iniziative di prevenzione, sui criteri di accreditamento delle società di formazione e sulle tipologie di formazione, valorizzando quella pratica e simulata e ponendo particolare attenzione ai lavoratori stranieri e ai settori a rischio come agricoltura, edilizia, logistica e industria a basso valore aggiunto", ha aggiunto l'esponente del Pd. "E’ inoltre urgente il miglioramento dell’incrocio delle banche dati e l’implementazione effettiva della DGR dello scorso 29 dicembre sul nuovo piano strategico della salute e sicurezza, attivando un tavolo tecnico con le parti sociali. Soprattutto però occorre intervenire anche a livello nazionale, per limitare le situazioni critiche del lavoro povero, nero o sfruttato, del lavoro in subappalto o in dumping, accompagnando più da vicino le piccole imprese, controllando maggiormente i subappalti e combattendo il sommerso".

"La parola d’ordine è non risparmiare sulla sicurezza e non lasciare scoperti gli organi istituzionali regionali (SPRESAL e commissione che autorizza gli enti formativi) che hanno competenza in materia", ha concluso Canalis.

Frediani ha parlato di mondo del lavoro che cambia, “ma alcune attività continuano ad essere svolte senza innovazioni sulla sicurezza e senza formazione adeguata. Seve lavorare per una cultura della sicurezza nelle scuole”.

comunicato stampa

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