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Sanità | 05 novembre 2023, 17:51

Carlotta Palumbo e il progetto innovativo per la neoplasia prostatica

La ricercatrice universitaria guida uno studio mirato a migliorare la classificazione del rischio nei pazienti con tumore alla prostata attraverso l'integrazione di dati personalizzati.

Carlotta Palumbo e il progetto innovativo per la neoplasia prostatica

Il progetto guidato da Carlotta Palumbo, ricercatrice in Urologia del Dipartimento di Medicina Traslazionale dell’Università del Piemonte Orientale, è stato selezionato nell’ambito del bando NextGenClinicianScientist2022 di Fondazione Airc per la Ricerca sul Cancro. Lo studio "Sviluppo di un modello per caratterizzare a livello del singolo individuo la classe di rischio in pazienti affetti da neoplasia prostatica" avrà una durata di cinque anni e per il primo anno riceverà un finanziamento di circa 300.000 euro.

Il progetto, che vedrà la dottoressa Palumbo come Principal investigator, nasce da una collaborazione tra il Dipartimento di Medicina traslazionale Upo, cui afferisce l’urologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Maggiore della Carità di Novara, il Dipartimento di Scienze chirurgiche dell’Università di Torino, il Dipartimento di Scienze chirurgiche dell’Università di Roma Tor Vergata, il Centro della Complessità e dei Biosistemi dell’Università degli Studi di Milano. Il progetto gode, inoltre, del patrocinio e di un attivo concorso dell’associazione di pazienti Europa Uomo Italia. Obiettivo dello studio è creare un sistema integrato in grado di connettere i molteplici dati di ciascun paziente con tumore di prostata, uno dei tumori a più alta incidenza nella popolazione maschile.

Questo sistema, calato sul singolo individuo, dovrebbe permettere di individuare con più precisione la classe di rischio, indirizzando correttamente fin dalle fasi iniziali ciascun paziente al trattamento più adeguato. Lo scopo ultimo è offrire trattamenti più precisi e mirati che portino a migliorare la sopravvivenza e la qualità di vita dei pazienti, grazie anche alla stretta collaborazione tra diversi centri urologici e i ricercatori del Centro della Complessità e dei Biosistemi, e al prezioso supporto di Europa Uomo.

comunicato stampa

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