Abbiamo sempre meno fiducia nel prossimo: ne diffida il 72,4% dei piemontesi, mentre il rifugio sicuro è quello della famiglia (90,5%). Ma ciò nonostante, più di 8 persone su 10 sono soddisfatti della loro vita: il 40,6% si dice addirittura "molto soddisfatto", mentre gli infelici sono circa uno su cinque (18,1%).
Lo dice l'ultima indagine di Ires Piemonte, che indaga a 360 gradi sulla situazione economico-sociale della regione.
Ma le cose cambiano se si va ad analizzare le fasce sociali. Chi ha un tenore di vita inferiore alla media è più insoddisfatto della propria esistenza (37%). Vive meglio chi si trova a Cuneo e Novara, mentre le province più infelici sono Verbania e Vercelli.
Se si parla di fiducia, i punti di riferimento per i piemontesi sono amici e famiglia, mentre dilaga la diffidenza verso gli estranei (la gente, verso la quale "Bisogna stare molto attenti") e verso i colleghi di lavoro. Tra i punti di riferimento, anche le forze dell'ordine (73%).
Questa diffidenza non frena tuttavia la voglia di darsi agli altri: sono infatti oltre 300mila I volontari che prestano servizio in 30.203 organizzazioni no profit.
Sulla ripresa dell'economia dopo le difficoltà della pandemia si è già detto a più riprese (comprese le zavorre di inflazione e tassi di interesse), così come sulle speranze riposte nel Pnrr.
Ma la pandemia ha lasciato anche altre cicatrici: si sta lentamente recuperando solo ora quella speranza di vita che, nel 2020, era calata più in Piemonte che in molte altre regioni d'Italia. Si è risaliti a circa 82 anni e mezzo, ma anche il benessere mentale è risalito ai livelli del 2019. A soffrire di più sono stati i ragazzi tra i 14 e i 24 anni. Soprattutto tra le ragazze, nel 2022, sono aumentati i ricoveri per problemi psichiatrici.
L'anno scorso ha però peggiorato gli stili di vita: aumentano le persone sedentarie (quasi il 30%) e in sovrappeso (42,4%). Diminuiscono i fumatori e non aumentano i consumatori di alcol. Ma tra i ragazzi (15-19 anni) almeno uno su cinque nell'ultimo anno ha fatto uso di droga. Le ragazze usano psicofarmaci tre volte in più rispetto ai coetanei maschi.
"Ci sono occasioni da cogliere - dice Michele Rosboch, presidente di Ires Piemonte -, a cominciare dalle risorse del Pnrr e soprattutto se ci sarà coesione istituzionale. Ma è importante anche la voglia dei piemontesi di dare una mano, visto che sono circa 300mila i volontari impegnati in tutta la regione".
"Il Piemonte si è lasciata alle spalle due anni terribili di pandemia - dice il governatore Alberto Cirio -, e nonostante il 2022 sia stato condizionato da guerra e inflazione la crescita c'è stata, sia come Pil e come export. E l'occupazione inverte una tendenza in modo significativo, cosi come crescono i consumi delle famiglie. Stiamo superando le difficoltà".