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Cronaca | 24 giugno 2023, 19:31

Torna sul lago la tela di Modigliani sequestrata nel 2017 a Palazzo Ducale a Genova

E’ di proprietà di un cittadino ticinese che é stato assolto

Torna sul lago la tela di Modigliani sequestrata nel 2017 a Palazzo Ducale a Genova

Torna sul lago il “Modì” sequestrato. Tutti assolti gli imputati nel processo conclusosi lo scorso 16 giugno al tribunale di Genova, con vasta eco nel Novarese e Aronese dove le esposizioni dedicate all’artista livornese sono state più d’una, sui presunti quadri falsi di Modigliani sequestrati nel 2017 durante una mostra a carattere internazionale tenutasi a Palazzo Ducale. L’altro giorno l’udienza si è aperta con la notizia della morte, quattro giorni prima a New York, del principale imputato, Joseph Guttmann, mercante d’arte di 81 anni e prestatore di ben 11 opere delle 21 oggetto di sequestro da parte della procura di Genova.

Il giudice Massimo Deplano, a fronte di una richiesta da parte del sostituto procuratore Paolo D’Ovidio di 5 condanne ed un’assoluzione, ha pronunciato sentenza assolutoria perché il fatto non sussiste, perché il fatto non costituisce reato per mancanza del necessario elemento psicologico e sentenza di non doversi procedere per estinzione dei reati a seguito del decesso dell’imputato nei confronti di tutte e sei le persone, tra collezionisti, curatori, organizzatori e dipendenti.

Erano finite a giudizio a vario titolo per truffa, falso, ricettazione e per aver posto in circolazione opere contraffatte (e tra gli imputati vi era Rosa Fasan, difesa dall’avvocato Elisa Moratti, che, accusata aver falsificato un documento inviato a Guttmann, è stata assolta). Non è escluso l’Appello, già ventilato dal pm che attende ora – il tribunale si è riservato 35 giorni – il deposito delle motivazioni. Con il passaggio in giudicato le tele saranno restituite ai legittimi proprietari anche se, per le otto dichiarate false, verrà previamente apposta la dicitura “Opera falsa non attribuibile ad Amedeo Modigliani”.

A processo c’era anche lo scultore locarnese Piero Ottorino Martino Pedrazzini, proprietario dell’olio su tela denominato “Ritratto di Chaim Soutine”, che agli occhi degli investigatori piazzò il dipinto come autentico, pur sapendolo falso. Difeso dagli avvocati Marco Marchioni e Filippo Cigala Fulgosi del foro di Verbania, è stato assolto – dopo tre anni di udienze e decine di testimoni, periti ed esperti escussi – “perché il fatto non sussiste”; il pm aveva chiesto nei suoi confronti 6 mesi di reclusione. La tela, assicurata per 4 milioni e risultata autentica, sarà ora restituita al ticinese, come deciso dal giudice. Così Marchioni e Cigala Fulgosi sei anni dopo i fatti: “E’ stato un processo intenso, gestito al meglio dal giudice Deplano che ha saputo contemperare gli interessi delle parti con i fini ed i tempi della giustizia. Siamo ovviamente soddisfatti per il risultato anche se permane un po’ di amarezza a fronte del comportamento di alcuni sedicenti esperti che, per mero interesse personale, hanno trascinato persone oneste e corrette come il nostro cliente che, ricordiamo, non si era proposto per quell’evento, ma era stato invitato dagli organizzatori, in una gogna, anche mediatica, cui non sono avvezze.

Quel quadro, così come riconosciuto anche da diverse perizie dei più importanti e conosciuti esperti mondiali, è un autentico capolavoro di Modigliani che siamo contenti possa tornare ora al legittimo proprietario”. La mostra “Modigliani” dedicata all’artista livornese Amedeo Modigliani, aveva aperto i battenti il 15 marzo 2017. Nove giorni dopo l’inaugurazione ed i primi accertamenti, erano scattati i sequestri.

Il blitz dei carabinieri era stato teatrale e clamoroso e, a quel punto, tra aspre polemiche, le porte di Palazzo Ducale, centro nevralgico della cultura ligure, si erano chiuse prima del previsto. Secondo gli investigatori, infatti, attraverso l’esposizione genovese si volevano rendere autentiche delle opere false, in modo tale da acquisire una maggiore quotazione e rivenderle successivamente a prezzi stellari nel centenario della morte di Modì. Ma il primo grado ha ribaltato la tesi accusatoria ed ora la tela di Pedrazzini può finalmente fare ritorno sul lago Maggiore.

Alessandro Garavaldi

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