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Economia | 18 giugno 2023, 16:00

Design e artigianato: un "contagio" per oltre novemila aziende. Ma servono esperti e specialisti

Allargando all'intero tessuto produttivo, si arriva a 13.500 imprese. Il Piemonte, però, insieme al Veneto è tra le regioni che più fatica a trovare addetti

Design e artigianato: un "contagio" per oltre novemila aziende. Ma servono esperti e specialisti

Il design? Roba da artigiani. Lo dicono i numeri, che indicano in tutta la regione oltre 13.500 aziende che in un modo o nell'altro hanno a che fare con lo stile e la sua creazione: dai mobili alla moda, dalla ceramica alla carta passando per i metalli preziosi, gli strumenti musicali e così via. Di queste, novemila sono imprese artigiane, dunque due su tre.

L'analisi di Confartigianato mostra anche come  la maggior parte delle realtà opera nella gioielleria, occhialeria e accessori moda 2.727 (2.316 artigiane), 1.757 nella lavorazione del legno (1.542 artigiane), 1.114 nell’abbigliamento (886 artigiane), 989 nel tessile (601 artigiane), 985 nella ceramica e vetro (701 artigiane) e), 770 nei mobili (659 artigiane). Ma il Piemonte si piazza solo all'undicesimo posto nazionale sul totale delle imprese che hanno nel design la loro qualificazione e caratteristica.

Lo stile come fattore competitivo

Il disegno del prodotto costituisce un fattore competitivo strategico dell’offerta manifatturiera italiana – commenta Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – anche in Piemonte le piccole imprese sono riuscite ad intrecciare la materialità del prodotto con elementi immateriali, mantenendone la fruibilità e la praticità , concretizzando una ampia gamma di oggetti: dai prodotti della tessitura, tappeti e capi di abbigliamento, carta, lavorazione del vetro, realizzazioni in ceramica, prodotti in gesso per l’edilizia, metalli preziosi, coltelleria e posateria, prodotti di elettronica di consumo audio e video, orologi, lampade e apparecchi di illuminazione, macchine per l’industria alimentare e delle bevande, gioielleria e oreficeria, bigiotteria, strumenti musicali e mobili”.

La domanda di design, legata al fashion design è principalmente connessa a moda, gioielli, mobili e arredamento e di design industriale, ma il concetto si estende anche alle attività dei disegnatori grafici che operano nello sviluppo di pagine web, nella grafica pubblicitaria o sono illustratori, quelle dei disegnatori tecnici che riproducono cartamodelli e le altre attività di design, svolte principalmente dagli arredatori. “Ciò avviene grazie all’elevato livello di formazione che il nostro territorio offre agli studenti e, successivamente, ai professionisti del settore - continua Felici – e, grazie alle competenze che i designer acquisiscono in giro per il mondo, sono tantissime le idee, i progetti e i prodotti che vengono elaborati e realizzati sul nostro territorio”.

C'è bisogno di talenti

Ma anche il settore del design risente della carenza di figure professionali altamente qualificate. Secondo l’analisi di Confartigianato, a livello nazionale sono difficili da reperire 6 disegnatori su 10. Nel 2022 le imprese italiane hanno indicato 22.280 entrate di disegnatori industriali. Per tutte le entrate hanno una elevata importanza le competenze digitali e nel 59,1% dei casi, pari a 13.160 unità, sono di difficile reperimento. Tale indicatore, tra le maggiori regioni, registra una maggiore accentuazione in Veneto (63,0%) e proprio in Piemonte (61,4%), mentre per l’inserimento di un potenziale designer servono mediamente 4,9 mesi di ricerca, contro una media di 3,9 mesi per le professioni tecniche.

Chi produce design, infine, si trova costretto a battagliare da un lato con la produzione su larga scala e con la commercializzazione online – conclude Felici – la sfida è quella di puntare sempre a realizzazioni di eccellenza utilizzando materiali diversi e confrontandosi con aziende che lavorano in altre parti d'Italia e del mondo. La strategia vincente è la collaborazione con contaminazione”.

Massimiliano Sciullo

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