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Cultura e spettacoli | 13 marzo 2023, 16:05

"La Ginestra" di Giacomo Leopardi rivive in una nuova interpretazione al Teatro degli Scalpellini di San Maurizio d'Opaglio

Venerdì 17 marzo alle ore 21

"La Ginestra" di Giacomo Leopardi rivive in una nuova interpretazione  al Teatro degli Scalpellini di San Maurizio d'Opaglio

Come il testamento artistico e politico di uno dei più grandi poeti italiani possa ancora parlarci.

La stagione di teatro contemporaneo d’arte al Teatro degli Scalpellini di San Maurizio d'Opaglio, è organizzata dal Teatro delle selve, con la direzione artistica di Franco Acquaviva, ed è sostenuta da comune di San Maurizio d’Opaglio, Istituzione Museo del Rubinetto, e da Il Castagno, Pettinaroli, Fantini, Cimberio, Fornara, Ottica Bacchetta, I Crolla, Studio Morreale.

in collaborazione con NovaCoop, Vertigo Concerti, Concentrica

ed è un Progetto selezionato dal bando Corto Circuito 2022-23 – Piemonte dal Vivo

Venerdì 17 marzo 2023, ore 21.00

Teatro degli Scalpellini, via Marconi 10, San Maurizio d’Opaglio, lago d’Orta

Mario Biagini/ Accademia dell’Incompiuto

LA GINESTRA

Con Mario Biagini

Con la collaborazione di Felicita Marcelli

Foto: Renato Esposito

Mario Biagini (già direttore associato del prestigioso Worcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards e diretto collaboratore per molti anni del grande regista e teorico del teatro Jerzy Grotowski) e Felicita Marcelli presentano il frutto della loro ricerca su La ginestra, o il fiore del deserto di Giacomo Leopardi. Della canzone, composta nel 1836, Biagini rende teatralmente palpabili i numerosi strati, dagli aspetti più formali, legati alla prosodia e alla sintassi, alle implicazioni umane, filosofiche e politiche per restituire alla fruizione di un pubblico anche non specialistico la ricchezza e la bellezza di una delle opere più importanti della letteratura italiana.

La ginestra è vista come un vero e proprio manifesto poetico, filosofico e politico che rivela una profonda unità, nonostante le accuse di incoerenza, capace di coniugare raziocinio e immaginazione, intelletto e sentimento. Essa ci offre un punto di vista rivoluzionario da cui guardare con lucidità alla nostra esistenza, e lancia alle generazioni future (a noi) un messaggio di riscatto individuale e collettivo, anche nell'arido deserto delle pendici vulcaniche, "segno" senza tempo della condizione umana.

Lo spettacolo è stato prodotto dalla Fondazione Teatro della Toscana.

Redazione

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