Sale la tensione a Novara intorno al progetto di realizzazione di una maxiarea logistica da un milione di metri quadrati a ridosso della frazione di Pernate. Ieri il consiglio comunale avrebbe dovuto discutere due mozioni presentate dalle opposizioni (Pd, M5S e lista civica “Insieme per Novara”) che chiedevano alla giunta di ritirare la delibera con la quale è stato dato l’assenso all’avvio del progetto e di adeguare tutti gli strumenti urbanistici al Piano Paesistico Regionale, che porrebbe molti limiti all’insediamento ipotizzato.
In aula era presente una folta delegazione del “Comitato per Pernate”, con cartelli e striscioni. Una presenza rimasta silenziosa ad assistere alla discussione dei vari punti all’ordine del giorno, ma che ha cominciato ad innervosirsi quando la discussione si è impantanata su una lunga mozione in tema di decoro urbano e di deiezioni canine presentata dal gruppo di Fratelli d’Italia, alla quale gli altri gruppi di maggioranza (Lega, Forza Italia e lista civica Forza Novara) hanno proposto una lunga serie di emendamenti.
In questo modo la discussione sul “caso” di Pernate è saltata. E a fine seduta è scoppiata la bagarre. “Le vostre divisioni impediscono all’aula di discutere i temi che interessano i cittadini” – hanno vivacemente sostenuto i consiglieri del Pd. E i rappresentanti del Comitato hanno cercato di entrare nell’emiciclo con gli striscioni e le bandiere. C’è stato anche qualche momento teso, con uno scambio di vedute non propriamente tranquillo tra i cittadini e alcuni esponenti di maggioranza. Sono intervenuti anche gli agenti della Digos presenti in aula che hanno accompagnato all’uscita i manifestati.
“Non avrete la nostra terra – hanno gridato i cittadini di Pernate - vergogna! Ci rivedremo in tribunale”. Le mozioni sul centro logistico torneranno in aula nella prossima seduta di consiglio comunale, il 9 marzo. Il Pd ha chiesto che vengano poste al primo punto dell’ordine del giorno: su questo deciderà la conferenza dei capigruppo. La protesta dei pernatesi non si placa: anche sabato prossimo, come accade da tre settimane, torneranno a manifestare sotto le finestre del sindaco.