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Economia | 19 luglio 2022, 13:20

Pnrr, riforma per 7 istituti tecnici superiori del Piemonte

Felici (Confartigianato): “Si tratta di un primo ma necessario passo verso la costruzione di professionalità capaci di governare l’innovazione tecnologica all’interno delle imprese”

Pnrr, riforma per 7 istituti tecnici superiori del Piemonte

Nei giorni scorsi la Camera ha approvato quasi all’unanimità la riforma sugli Istituti Tecnici Superiori. 7 quelli piemontesi su una platea nazionale di 121 istituti. È una delle misure previste nell’ambito del PNRR, finalizzata al consolidamento degli ITS nel sistema ordinamentale dell’istruzione terziaria professionalizzante, rafforzandone la presenza attiva nel tessuto imprenditoriale dei singoli territori. In 13 articoli, fatte salve le disposizioni finali e transitorie, il legislatore nazionale ricompone a unità il previgente quadro normativo, disegnando una disciplina organica e unitaria. 

“Si tratta di un primo ma necessario passo per orientare sempre di più questo Sistema verso la costruzione di professionalità capaci di governare l’innovazione tecnologica all’interno delle imprese. Un sistema, quello degli ITS, in cui Confartigianato Imprese Piemonte crede fermamente. Ad affermarlo il Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte, Giorgio Felici.

“In particolare -afferma Felici - ne esce valorizzato il ruolo della piccola impresa, più volte richiamata nel testo di legge. Importante anche il riconoscimento del ruolo centrale dell’impresa che viene definito tra i soggetti indispensabili per la costituzione delle fondazioni. Altro aspetto importante riguarda la conferma e l’ulteriore accentuazione della integrazione tra teoria e pratica. I corsi, infatti, devono essere progettati in modo da garantire un corpo docenti composto per il 50% da professionisti provenienti dal mondo del lavoro, per una quota di ore di docenza sul totale del monte orario complessivo non inferiore al 60%. Va infine nella direzione da noi proposta anche la parte della riforma dedicata all’orientamento. Bene che la legge preveda misure per far conoscere queste realtà formative ai giovani e alle famiglie e per promuovere scambi di buone pratiche tra ITS Academy. Sono previste campagne informative, attività di orientamento a partire dalla scuola secondaria di primo grado, anche con l’obiettivo di favorire l’equilibrio di genere nelle iscrizioni a questi percorsi. Vengono inoltre costituite “reti di coordinamento di settore e territoriali”, per condividere laboratori e favorire gemellaggi tra fondazioni di Regioni diverse”. 

Restano ancora alcuni elementi di criticità di cui sarà necessario verificare le ricadute applicative nei prossimi anni quando molti degli elementi che la riforma affida a successivi decreti saranno più chiari.

 

“Auspichiamo -conclude Felici- in particolare che vengano in futuro poste le premesse per la costruzione di un vero sistema dell’apprendistato di alta formazione più vantaggioso per giovani e imprese, soprattutto per le più piccole. Ciò nonostante, fin d’ora è possibile osservare il tentativo di tenere insieme innovazione e valorizzazione della tradizione artigiana, di favorire raccordi con le Università, di controllare la qualità del sistema grazie a puntuali monitoraggi, di promuovere investimenti destinati alla realizzazione di campus e sedi tecnologicamente all’avanguardia, di preservare l’autonomia delle fondazioni e la centralità del ruolo delle imprese: tutti elementi positivi, e necessari, per una compiuta affermazione del “nuovo” sistema ITS. È tempo di tracciare un nuovo domani in cui ci sia spazio per i nostri giovani talenti. Gli ITS sono il pilastro educativo da cui ripartire, con una nuova alleanza, un sodalizio di mutuo interesse”.





C.S.

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