La Guardia di Finanza, coordinata dalla Dda di Catanzaro, ha eseguito un decreto di sequestro, finalizzato all’applicazione della confisca prevista dal Codice Antimafia, del patrimonio, del valore di circa 1,5 milioni di euro, riconducibile all’ex parroco di Isola di Capo Rizzuto, don Edoardo Scordio, 75 anni, e a due suoi nipoti. Il sacerdote attualmente agli arresti domiciliari nel Centro internazionale di studi rosminiani di Stresa, era stato arrestato nel 2017 nell’operazione “Jonny”. Don Scordio era stato condannato dal Tribunale di Crotone ad 8 anni di reclusione per associazione mafiosa, sentenza poi confermata in appello. Per l’accusa sarebbe stato il promotore di una truffa ai danni dello Stato in favore della cosca di ‘ndrangheta degli Arena attraverso la quale sarebbero state distratte consistenti somme di denaro che dovevano essere utilizzate per la gestione di un centro di accoglienza per migranti di Isola Capo Rizzuto.
Gli uomini delle fiamme gialle hanno sequestrato beni per oltre 1,5 milioni, tra i quali: 1 villa, tre appartamenti, un autoveicolo, quote societarie di una struttura ricettiva e 19 conti correnti.
Si tratta di un provvedimento di natura cautelare, adottato ex art. 20 d.lgs. 159/2011, dal Tribunale di Catanzaro nell’ambito del procedimento di prevenzione avviato con la proposta di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale della confisca, sulla base delle complesse indagini di natura economico-patrimoniale svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Crotone, volte a verificare la provenienza dell’ingente patrimonio riferibile ai destinatari del provvedimento e la sproporzione rispetto ai redditi dichiarati e alla attività lavorativa.
Il procedimento di prevenzione, volto alla verifica della sussistenza dei presupposti per l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale, è ancora in corso.