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Attualità | 02 dicembre 2021, 08:29

Convegno sull'Aids con l'assessore Marnati e le scuole superiori novaresi

Convegno sull'Aids con l'assessore Marnati e le scuole superiori novaresi

Di Aids, nel tempo della pandemia da Covid-19, si parla sempre meno. Eppure in Italia nel 2020 sono stati 2500 i nuovi casi di infezione da Hiv. Il tema è stato al centro di un convegno organizzato dall’assessore regionale del Piemonte alla Ricerca applicata Covid, Matteo Marnati, a cui hanno preso parte gli studenti degli ultimi tre anni delle scuole superiori cittadine. 

“L’unico mezzo che abbiamo per salvare vite umane è la ricerca – ha sottolineato Marnati – Abbiamo visto che l’approccio scientifico ha portato risultati ragguardevoli e gli scenari futuri parlano di cure e vaccini. La scienza alla lunga vince”. E sul Covid “È stato difficile prendere alcune decisioni per arginare il dilagare del virus ed è stato difficile far passare alcuni messaggi; abbiamo sempre cercato di far comprendere anziché costringere e oggi il Piemonte è una delle pochissime regioni in verde”. Quindi, rivolto ai ragazzi “fidatevi della scienza”.

Monito ripreso anche dal professor Gian Carlo Avanzi, Magnifico Rettore dell’Università del Piemonte Orientale. “Ascoltare la voce di chi studia, di chi fa scienza e ricerca – ha affermato - Non fermatevi alle notizie che galleggiano, studiate sempre in profondità”.

Un excursus storico e temporale della malattia, dalle origini passando per la storia delle prime cure e ai traguardi della medicina, è stato tracciato dal dottor Silvio Borré, Direttore del reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale Sant’Andrea di Vercelli,  che ha ricordato come nel 1982 ci furono in Italia casi sporadici di importazione, e, nel maggio del 1984 il primo caso italiano autoctono di Aids a Milano mentre il primo test per rilevare l’Hiv nel sangue, fu approvato dalla Fda nel 1985.

Del futuro dell’Hiv ne ha parlato il professor Andrea Calcagno del Dipartimento di Scienze mediche dell’Università degli Studi di Torino. L’accento sui tre principali obiettivi: l’estensione del test, il raggiungimento del tetto del 90% delle persone affette da Hiv in terapia – oggi il dato è fermo al 60% - e arrivare a portare alla percentuale del 90% delle persone ad avere una buona qualità di vita.

Sul fronte delle cure, i grandi progressi per i farmaci che, oltre ad una consistente riduzione del numero di compresse da assumere, lasciano intravedere soluzioni adottabili nel prossimo futuro come iniezioni intramuscolari ogni due mesi fino ai cerotti applicati sulla cute che rilasciano il farmaco in modo graduale. Non da ultimo la possibilità di sperimentazione di un vaccino.

ECV

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