Isagro, azienda leader mondiale nella produzione di agrofarmaci con sede a Milano, e uno dei più importanti siti produttivi a Novara, ha annunciato il licenziamento di 73 dipendenti, una decina dei quali nel centro di ricerca di Novara, una realtà importantissima nel polo della chimica green che si è sviluppato a Novara negli ultimi anni. Secondo Filctem Cgil e Femca Cisl in una nota all'origine dei licenziamenti, ci sarebbe una ristrutturazione in atto dopo la recente acquisizione della società da parte del gruppo americano Gowan.
Del caso si è parlato oggi al consiglio regionale del Piemonte, durante il question time. Il consigliere regionale novarese del Pd, Domenico Rossi, ha chiesto alla giunta “quali interventi urgenti intenda attuare per salvaguardare una realtà non solo produttiva ma di ricerca di eccellenza per il territorio piemontese, coinvolgendo anche il Governo se necessario”.
L’assessore al Lavoro, Elena Chiorino, nella sua risposta ha confermato che “Il recente cambio di proprietà ha comportato una situazione di riorganizzazione aziendale”, ed ha aggiunto che “nello stabilimento di Novara si sta procedendo con gli accordi per le politiche attive del lavoro per permettere l'attivazione della cassa integrazione per cessazione. L’assessorato è in costante contatto con le organizzazioni sindacali”.
Insoddisfatto Rossi”: “È certamente utile, ma insufficiente. Non possiamo permettere che competenze e professionalità vadano perdute, tanto più in un campo di eccellenza, come quello della chimica verde”.