Ci sarà anche la Presidenza del Consiglio dei ministri tra le parti civili del processo Eternit Bis che vede come imputato di omicidio volontario plurimo con dolo eventuale, di 392 persone vittime dell'amianto nel territorio di Casale Monferrato (Alessandria) l'imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny. Lo ha deciso la Corte d’Assise di Novara nella seconda udienza del processo tenutasi a porte chiuse, nell'aula magna dell'Università del Piemonte Orientale. Le richieste di costituzione sono state quasi tutte ammesse, con l’esclusione solo di alcune associazioni ambientaliste e animaliste. Ammessa anche la costituzione di parte civile di diversi Comuni del Casalese. Sono state quindi rigettate le obiezioni di illegittimità presentate durante l’udienza dello scorso 9 giugno dai legali dell’ìimputato Guido Carlo Alleva e Alessio Di Amato. Durante l’udienza di oggi il collegio di difesa di Schmidheiny ha sollevato alcune eccezioni, riferite in particolare alla non precisa traduzione in tedesco degli atti notificati all'imputato e alla impossibilità di poter accedere ai reperti istologici delle persone decedute a causa del mesoteliioma della pleura, la malattia causata dall’inalazione delle fibre di amianto. Il processo continua con la terza udienza lunedì prossimo 12 luglio.
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