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Attualità | 01 luglio 2021, 07:00

Il Garante della Privacy: “Non postate i qr code dei green pass sui social”

Il rischio è di cadere vittime di truffe o di furto d’identità

Il Garante della Privacy: “Non postate i qr code dei green pass sui social”

Per poter viaggiare, assistere ad eventi o fare molte altre cose, oggi è necessario possedere un green pass che attesti l’avvenuta vaccinazione, la guarigione dal Covid 19 o il tampone negativo.

Per richiedere il green pass è possibile accedere al sito del Governo, usare la app Immuni oppure l’app IO.

Una volta ottenuto il green pass, verrà dato un codice Qr, che viene utilizzato esclusivamente dagli operatori preposti al controllo, come per esempio in aeroporto.

In questo mondo dominato dai social, però, molta gente prova l’irrefrenabile istinto di mostrare agli amici e al mondo di possederne uno pubblicando la foto del qr code sui social network. Pessima idea.

Il qr code, ad occhio nudo, sembra un incomprensibile mosaico di piccolissimi quadratini, ma quei quadratini contengo moltissime informazioni personali, sul nostro stato di salute, sui tamponi eseguiti ecc.

Con un po’ di impegno e di capacità informatiche, cose che assolutamente non mancano ai malintenzionati, è possibile estrapolarli ed utilizzarli per scopi mirati come ad esempio truffare lo sprovveduto postatore o rubarne l’identita per commettere atti illeciti. In questo ultimo caso il malcapitato si potrebbe trovare, ad esempio, nella situazione di difendersi da accuse di reati mai commessi.

Un altro rischio è l’invasione di qr code falsi, che renderebbe inutile tutto il sistema e quindi far perdere di validità anche quelli genuini.

A spiegarlo è Guido Scorza, componente del collegio del Garante della Privacy, con un video su youtube

Fabio Nedrotti

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