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Politica | 29 settembre 2020, 18:09

Musica e cultura, Grimaldi (LUV): “Persi centinaia di posti di lavoro: Cirio sia coraggioso"

"Il Piemonte deve adeguarsi a quanto fatto dalle altre Regioni, al Governo chiediamo un Recovery Music”

Musica e cultura, Grimaldi (LUV): “Persi centinaia di posti di lavoro: Cirio sia coraggioso"

Cirio deve rivedere la sua ordinanza che, ad oggi, prevedrebbe una distanza nei teatri di un metro e mezzo tra bocca e bocca” – commenta Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione – “e adeguarsi a quanto fatto dagli altri Governatori regionali. Mentre in altre regioni la distanza tra gli spettatori all’interno dei teatri è quella usuale di un metro, Cirio continua ad interpretare le norme a suo piacimento con l’unico intento di mettersi al riparo da eventuali futuri problemi ma, così facendo, rischia di dare il colpo fatale ad un settore già in ginocchio, e tra i più colpiti dall’emergenza Covid”.

“Crediamo che nella delibera piemontese ci debba stare anche il buon senso – commenta Grimaldi – basterebbe darsi una regola unica in tutte le Regioni e attuare il distanziamento di un metro, o di permettere agli spettatori di occupare un posto sì e uno no; non è pensabile che nella nostra Regione si decida di aumentare la distanza mentre in tutte quelle vicine, Lombardia, Veneto, Emilia e Toscana, si mantenga la disposizione di un metro di distanza: così facendo il Piemonte diminuisce drasticamente le capienze dei teatri e dei luoghi dello spettacolo dal vivo, col serio rischio che la nostra regione diventi un deserto culturale, un luogo nel quale gli spettacoli più grossi e molti concerti decideranno di non fare tappa a causa dei costi e delle poche entrate”.

Stiamo parlando – prosegue Grimaldi – di un settore che per primo, già a febbraio, ha dovuto chiudere i battenti a causa del Covid19 e che da allora non ha praticamente mai riaperto del tutto; è un settore che conta 250.000 famiglie senza lavoro, accusa una perdita secca di 650 milioni di euro tra febbraio e settembre, che arrivano a oltre 1.5 miliardi di euro se si conta l’indotto. Parliamo – continua Grimaldi – di un ambito lavorativo il cui calo del fatturato è vicino al 100% rispetto al 2019 e nel quale molte figure professionali legate ad esso sono alla fame, senza neppure un’ipotesi di futuro”.

Si tratta di un settore tra quelli che hanno maggiormente bisogno di sostegno – prosegue Grimaldi – e per il quale già in questi anni, e con maggior forza durante i mesi dell’emergenza, abbiamo chiesto il suo sostegno, attraverso lo stanziamento delle risorse necessarie a risolvere i problemi strutturali legati alle capienze e alla sicurezza dei luoghi della cultura. Lo abbiamo chiesto senza alcun risultato attraverso emendamenti al Bonus e al Riparti Piemonte, perché proprio durante l’emergenza, e la chiusura forzata dei luoghi della cultura, si doveva consentire di mettere in atto quegli adeguamenti strutturali che oggi sarebbero stati preziosissimi”.

“La miopia della Giunta di centro-destra verso l’intero settore musicale e culturale a cui Cirio e la Lega hanno voltato le spalle – conclude Grimaldi – ci costringe a rivolgere il nostro appello al Governo nazionale a cui chiediamo di istituire un vero e proprio ‘Recovery Music’, capace di garantire una percentuale sostanziosa del recovery found al mondo della cultura (Culture Recovery Fund), di introdurre ammortizzatori sociali per i lavoratori della cultura, e di promuovere misure specificamente destinate alle industrie culturali e creative e alla musica popolare contemporanea come, ad esempio, l’introduzione dell’IVA agevolata al 4% sui biglietti per gli spettacoli dal vivo”.

C.S.

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