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Regione | 17 settembre 2020, 17:30

Regione, misurazione temperatura a scuola: la maggioranza esulta per la sentenza del Tar

“I problemi della nostra scuola non derivano certo da un obbligo di buonsenso com’è quello di misurare la febbre, che per altro non ha creato nessun disagio”

Regione, misurazione temperatura a scuola: la maggioranza esulta per la sentenza del Tar

Il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva d'urgenza, chiesta dai ministri Azzolina e Speranza, della delibera con cui il governatore Alberto Cirio impone alle scuole piemontesi di verificare la temperatura degli studenti all'inizio delle lezioni.

E la maggioranza esulta. Il gruppo Lega Salvini “accoglie con gioia il pronunciamento del Tribunale amministrativo. Il ministro Azzolina -scrive la Lega- ha compreso qual è la caparbietà di noi 'bogianen' e ora prenda atto dell’inutile faziosità della sua impugnazione contro la nostra ordinanza: il Piemonte continuerà a difendere fino in fondo la salute e la sicurezza dei suoi figli. I problemi della nostra scuola non derivano certo da un obbligo di buonsenso com’è quello di misurare la febbre, che per altro non ha creato nessun disagio. Il ministro pensi piuttosto a recuperare i banchi a rotelle promessi e mai arrivati”.

Sulla stessa linea la parlamentare torinese di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli:La decisione del Tar è buona notizia. Abbiamo sempre sostenuto la politica del buonsenso. Solo un Ministro come la Azzolina poteva fare i capricci e impugnare la misurazione della febbre a casa. Pensi a coprire le cattedre vuote e a garantire la sicurezza dei nostri studenti”.

Riguardo alla sentenza il capogruppo di Forza Italia Paolo Ruzzola, e i consiglieri regionali Alessandra Biletta, Franco Graglia e Carlo Riva Vercellotti parlano di “schiaffo all’arroganza del Governo e di ministri come Azzolina e Speranza che antepongono interessi elettorali al diritto alla salute. Questo pronunciamento ristabilisce peraltro la verità sull’operato del presidente Cirio, che ha subito un fuoco di fila indegno orchestrato dal mainstream degli apparati di sinistra. Oggi è evidente che la Regione si è pronunciata nell’alveo delle proprie competenze e a tutela della salute di studenti ed operatori”.

Le scuole piemontesi continueranno dunque a misurare la febbre agli studenti almeno fino al 14 ottobre, quando la causa sarà discussa in Camera di Consiglio.

Redazione

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