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Sanità | 15 settembre 2020, 11:41

Sciopero generale sanità privata, a Torino manifestanti anche nel Novarese

Mercoledì 16 settembre protesta regionale contro il mancato rinnovo del Ccnl

Sciopero generale sanità privata, a Torino manifestanti anche nel Novarese

Anche dal Novarese e dal Vco partiranno il 16 settembre le auto di lavoratrici e lavoratori della sanità Privata per manifestare a Torino, dalle 10 alle 12:30 in Piazza Castello, contro il ritiro della firma del rinnovo del Ccnl Sanità Privata da parte di Aiop e Aris. Al centro della vertenza la mancata ratifica, dopo la preintesa raggiunta lo scorso 10 giugno, di un contratto atteso da 14 anni e che interessa circa 100 mila lavoratrici e lavoratori.

Scrive Funzione pubblica Cgil Novara e del Verbano Cusio Ossola : “La mancata convocazione per la firma della sottoscrizione del contratto avviene senza indignazione e responsabilità, con un comunicato che dichiarava, da parte di ARIS e AIOP la non firma definitiva. Nella preintesa, Ministro e Regioni tutte si sono impegnate per garantire più risorse al sistema (così da compensare il 50% dell’aumento del costo contrattuale per parificare salari del personale pubblico e privato accreditato) ma ARIS e AIOP si permettono di non riconoscere gli impegni sottoscritti .

Un comportamento scioccante e vergognoso, sulla pelle di tutte le professioniste e i professionisti della sanità privata, definiti eroi quando si tratta di fare profitto e poi negati di ogni diritto. Mai era capitato di assistere ad un comportamento tanto irresponsabile. Adesso basta, è finito il tempo delle trattative. Con questi soggetti non è possibile contrattare. Abbiamo deciso insieme alle lavoratrici ed ai lavoratori la lotta.

I lavoratori hanno aspettato fin troppo, la rabbia è oramai incontenibile e nei confronti di questi soggetti abbiamo messo in campo una reazione forte e determinata. Queste le motivazioni dello sciopero generale nazionale della sanità privata del 16 Settembre

Che i cittadini sappiano che questi soggetti fanno profitto con risorse pubbliche, che fanno pagare un prezzo altissimo ai lavoratori e non si fanno scrupoli e, come è accaduto durante la pandemia, di fare la loro parte solo se possono trarre profitto!

Occorre una posizione netta di tutte le istituzioni contro i Padroni predoni coi soldi pubblici. La pazienza è finita, ora è tempo di giustizia”.

C.S.

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