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Cronaca | 23 luglio 2020, 16:30

Omicidio Yoan: Alberto Pastore condannato a 14 anni e mezzo

Si è concluso oggi il processo per il delitto di Cureggio

Yoan Leonardi

Yoan Leonardi

Quattordici anni e mezzo di reclusione: è questa la condanna decisa nel primo pomeriggio di oggi dal GUP del Tribunale di Novara, Rosanna Mongiardo, a carico di Alberto Pastore, il giovane di 23 anni di Cureggio che che il 25 agosto dello scorso anno accoltellò a morte Yoan Leonardi, amico fraterno da una vita, dopo una lite legata a motivi passionali. Pastore considerava infatti Leonardi in qualche modo responsabile indiretto della fine della sua storia con una ragazza.

Una motivazione che mai ha trovato riscontri oggettivi, né nelle indagini di polizia né negli approfondimenti processuali. Il giovane, fin dalle prime ore dopo il delitto, si è sempre dichiarato pentito del suo gesto. Il Pm Giovanni Castellani nel corso dell’udienza che si è svolta il 30 giugno scorso con il rito abbreviato, aveva chiesto per lui una condanna a 17 anni.

L’omicidio dodici mesi fa aveva suscitato molta sensazione e gettato luce su un “piccolo mondo”, quello di un paese di 2500 abitanti come Cureggio, dove spesso la noia domina nelle relazioni specie tra i giovani, e dove, nel silenzio della disattenzione, era cresciuto un dolore sordo che poi si è scatenato nella furia omicida.

La vicenda che aveva suscitato molta sensazione non solo nel novarese, era maturata in questo contesto di piccole relazioni: La sera stessa dell’omicidio, Pastore e Leonardi si erano ritrovati con altri coetanei per giocare una partita di calcetto. Un rito abituale che riempiva le serate dei ragazzi del paese.

Solo successivamente Pastore invitava l’amico a fare un giro in auto insieme. “Durante il viaggio – avevano ricostruito i Carabinieri - i due iniziavano a litigare”.

Alberto non aveva perdonato a Yoan di essersi a suo giudizio intromesso nella sua relazione, finita male, con una ragazza.

Il litigio va avanti fino alle 2,30 circa, quando all’apice del diverbio arrivati sulla SP32 nel comune di Borgo Ticino, Alberto arresta l’auto e dopo aver estratto un coltello colpisce ripetutamente il proprio amico, per poi darsi alla fuga.

Durante la fuga il giovane registra anche un video pubblicato su Instagram, nel quale confessa l’accaduto. Intorno alle 4,30 l’arresto. E poi il carcere, il dolore della famiglia e degli amici e poi il processo e, oggi, la condanna.

ECV

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