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Economia | 20 luglio 2020, 16:53

Invariate le scadenze fiscali del 20 luglio, Confartigianato: “Trattati come bancomat da cui attingere”

Il presidente Giorgio Felici: "Il Governo Conte ha molte responsabilità, avendo affrontato una crisi complessa in maniera dilettantesca"

Invariate le scadenze fiscali del 20 luglio, Confartigianato: “Trattati come bancomat da cui attingere”

Apprendiamo con sconforto che il Governo non prorogherà le scadenze fiscali previste per il 20 luglio, nonostante le nostre aziende dopo mesi di chiusura totale non abbiamo fatturato e incassato a sufficienza per poter far fronte agli adempimenti”. Con queste parole Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Piemonte, ha commentato il mancato rinvio di determinate scadenze fiscali.

Sono così rimaste inascoltate le nostre sollecitazioni. Quanto meno auspichiamo che non si sanzionino coloro che saranno in ritardo con i pagamenti” ha affermato il presidente di Confartigianato. “Siamo consapevoli - ha poi proseguito Felici - che la crisi economica si fa sentire in modo pesante e stratificato, ma artigiani, lavoratori autonomi e le partite inca non possono essere trattati come bancomat da cui attingere”.

Secondo Confartigianato, un terzo delle imprese non è sopravvissuto alla pandemia e quelle in vita devono fare i conti con problemi di liquidità, mancate commesse e norme in materia di sicurezza. "Sul delicato fronte del fisco, poi - ha ribadito - le imprese italiane operano in condizioni complesse, che ne comprimono la competitività: il carico fiscale è pari al 42,6% del PIL, superiore di un punto al 41,6% della media dell’Eurozona".

Il Governo Conte ha molte responsabilità, avendo affrontato una crisi complessa in maniera dilettantesca” ha poi concluso Felici. "Però non ha tutte le colpe, dal momento che in una situazione di emergenza come questa non è pensabile che non ci sia un prestatore di ultima istanza in grado di immettere liquidità nel sistema (come un tempo faceva la Banca d’Italia), così da spegnere o contenere l‘incendio della crisi. In questa architettura europea la Bce non svolge questo ruolo, si limita a fare da sensale per coloro che attendono solo che le macerie si consolidino per poi venirvi a frugare dentro".

Serve una presa di posizione da parte del Governo Conte in termini di ragionevolezza per scongiurare una situazione paradossale in cui c’è in gioco la tenuta economica del Paese, anche in chiave occupazionale oltre che produttiva”, aggiunge l'avvocato Patrizia Polliotto, legale d’impresa e sottoscrittore di ‘Lettera 150.

Luca Asvisio, Presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Torino, aderente a Lettera 150, in questi giorni si è espresso a nome dei 120mila iscritti alla categoria, lamentando "i giorni di fuoco per nulla facili da gestire, nei quali, accanto all'ordinaria amministrazione dell'anno fiscale in corso, si sono aggiunte tutte le novità relative ai vari DPCM varati dall'esecutivo che hanno reso ancor più difficile, complesso e costante il rapporto con una clientela giustamente alle prese con pressanti richieste di aiuti e chiarimenti”. 

E Luciano Platter, presidente emerito di Federfarma Torino, e aderente a Lettera 150, ha aggiunto: "E' assolutamente scorretto da parte del governo, dopo mesi di lockdown, di smart working e di difficoltà di ogni genere, pretendere che il coacervo di pratiche in scadenza vengano liquidate senza ritardo! Questo atteggiamento è irrispettoso del lavoro di migliaia di professionisti che invocano una proroga non certo per loro convenienza, ma unicamente per poter svolgere al meglio un lavoro assai delicato in favore dei loro assistiti. Non si può che consigliare di posticipare il pagamento al 20 agosto, ovviamente sottoponendosi all’ennesimo balzello dello 0,4% ma, almeno, con la sicurezza di evitare penalità per errori formali".

Dal corrispondente a Novara

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