Ritiene utile quindi sottoporsi al test sierologico?
A mio avviso è utilissimo purchè questi dati siano raccolti e quindi afferiscano a protocolli di ricerca medico-scientifica; infatti diversamente si rischia solo una dispersione inutile di dati che invece sono importantissimi nel momento in cui vengono analizzati e raccolti con una finalità di ricerca medico scientifica con utili ricadute sociali.
Gli studi fin qui svolti su questo nuovo virus hanno già confermato che molte persone hanno o contratto la malattia senza avere alcun sintomo manifesto o sviluppato sintomi molto blandi che quindi, per gli ovvi motivi di congestione sanitaria che abbiamo visto e vissuto, non hanno potuto essere registrati e valutati dai sanitari.
L’importanza di far pervenire questi dati ai ricercatori universitari che si stanno concentrando sullo studio di questo virus è assoluta per molteplici motivi:
1. Non disperdere dati utilissimi alla ricerca medica
2. Dare la possibilità di definire una proiezione statistica, dopo aver analizzato qualche migliaio di campioni, su come e quanto realmente si è diffuso il virus sul territorio
3. ottenere un concreto dato epidemiologico per comprendere in quale percentuale la popolazione ha sviluppato l’anticorpo.
4. I dati derivanti dai test sierologici che convergono all’interno di un protocollo universitario clinico di ricerca acconsentiranno di conoscere la reale letalità della malattia, la diffusione geografica e la diffusione nelle diverse fasce di età e nel caso specifico dello studio in questione; l’efficacia dei protocolli di protezione applicati negli studi medici. Indicazioni utili per pianificare quando, come e quanto allentare le misure restrittive e soprattutto affrontare più preparati il domani
Se così svolti, cioè se inseriti all’interno di una ricerca scientifica, i test sierologici applicati al coronavirus assumeranno una importanza sempre più rilevante nella pianificazione del post lock-down in quanto questi dati, convogliati e fruibili dai dipartimenti universitari che si stanno occupando di questo virus, permetteranno di dare nuove è più precise risposte ai mille interrogativi che tutt’ora permangono su questa materia. Grazie a queste analisi sarà possibile conoscere la reale letalità della malattia, la diffusione geografica e la diffusione nelle diverse fasce di età e l’efficacia di talune misure nel difendersi da eventuale contagio. Indicazioni utili per pianificare quando, come e quanto allentare modificare e ridurre le misure restrittive. Concretamente questi risultati di ricerca consentiranno, mediante dati certi, alle autorità che dovranno stabilire le nuove linee comportamentali collettive di commisurarle con migliore adeguatatezza e opportunità sociale.
Prof. Alessandro Baj
*Professore Associato
Dip Scienze Biomediche,Chirurgiche e OdontostomatologicheUniversità degli Studi di Mlano
*Dirigente Medico di I Livello UOC di Chirurgia Maxillo-Facciale
IRCCS Fondazione Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano
*Responsabile del Centro di Riferimento per la Chirurgia Oncologica, Plastica e Ricostruttiva testa e collo
IRCCS Fondazione Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano
Per informazioni e prenotazione (Verbania, Novara, a Domodososla e Santa Maria Maggiore) chiamate il numero 327.2996842 o scrivete a segreteria@face-team.it