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Novara | 28 aprile 2020, 12:54

Medico detenuto nelle carceri iraniane, da Novara nuovo appello alla scarcerazione

Medico detenuto nelle carceri iraniane, da Novara nuovo appello alla scarcerazione

Il consiglio provinciale di Novara ha deciso di aderire, su proposta del gruppo di opposizione di centrosinistra l’adesione all’ appello urgente per la scarcerazione del dottor Ahmadreza Djalali, ricercatore esperto di Medicina dei disastri ed assistenza umanitaria presso l’Università del Piemonte Orientale a Novara, detenuto nelle carceri iraniane dall’aprile 2016. Ahmadreza Djalali  è stato condannato in via definitiva a morte da un tribunale iraniano con l’accusa di “spionaggio”. Djalali è stato arrestato dai servizi segreti mentre si trovava in Iran per partecipare a una serie di seminari nelle università di Teheran e Shiraz. Ora – come scrive Amnesty International – “ha urgente bisogno di cure mediche specialistiche”. Secondo le notizie raccolte dalle organizzazioni umanitarie internazionali, le sue condizioni di salute sono molto serie:  dal suo arresto il 26 aprile 2016, ha perso 24 kg e ora pesa 51 kg. La moglie del medico ha espresso forte preoccupazione viste le precarie condizioni di salute del marito in questa fase di emergenza sanitaria in Iran a causa della diffusione del Covid-19. “Se Ahmad dovesse contrarre il virus – spiega Amnesty International -  non avrebbe grosse possibilità di salvarsi. Al contrario, l’esperienza di Ahmad, esperto riconosciuto a livello internazionale, potrebbe essere preziosa nella lotta contro la pandemia”.

ECV

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