“Nelle scuole entrano tanti, troppi esperti di cyberbullismo che concorrono ai fondi per la formazione senza alcuna preparazione specifica, forti delle larghe maglie delle istituzioni”. A lanciare l’allarme Ivano Zoppi, segretario generale della Fondazione Carolina Picchio onlus, intitolata alla adolescente novarese suicida dopo che un video, che la riprendeva ad una festa, aveva fatto il giro della rete. L’impreparazione di molti formatori emerge da una ricerca condotta dalla Fondazione su un campione di 1000 studenti fra i 9 e i 17 anni dal quale emerge che solo il 14% degli intervistati ritiene utili gli approfondimenti mentre per il 55% lo sono poco o addirittura nulla. “La spiegazione è semplice – commenta Zoppi – i ragazzi che si dichiarano adeguatamente coinvolti dalle lezioni frontali è del 35%, percentuale che cresce al 75% con le attività laboratoriali”.
Il presidente Paolo Picchio, il padre di Carolina che ha fondato la fondazione intitolata alla figlia, indica la strategia elaborata dalla onlus: “Assieme a comprovati professionisti in ambito educativo, clinico, legale e comunicativo abbiamo elaborato un documento che impegni istituzioni e stakeholder per il benessere delle future generazioni. Il nostro team ha svolto un lavoro importante, capace di coinvolgere già due delle multinazionali più importanti del mondo digitale. Uno stimolo per tutta la comunità che presenteremo con l’inizio del prossimo anno”.