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Regione | 23 settembre 2019, 10:34

Istruzione, nelle graduatorie del Piemonte mancano quasi 3 mila insegnanti per la Scuola primaria e dell’infanzia

La fotografia di Cisl Scuola regionale su precariato e reclutamento

Istruzione, nelle graduatorie del Piemonte mancano quasi 3 mila insegnanti per la Scuola primaria e dell’infanzia

Oggi in Piemonte, al netto delle immissioni in ruolo già fatte, ci sono ancora meno di 400 docenti per le scuole secondarie (medie e superiori) inseriti nelle varie graduatorie concorso e 2960 (che stanno tutti lavorando) per la Scuola primaria e dell’infanzia. Pochi sono invece in graduatoria per gli educatori.

Questa la fotografia scattata dalla Cisl Scuola Piemonte all’indomani del primo incontro tra il neo ministro Lorenzo Fioramonti e le organizzazioni sindacali, servito a fare il punto sul grave fenomeno del precariato, sul rinnovo del contratto e sugli investimenti in università e ricerca.

Secondo la Cisl Scuola, che in questi giorni ha presentato a livello nazionale un dossier su “assunzioni e supplenze nella scuola italiana”, dei 4650 posti effettivi destinati al Piemonte per l’anno 2019/2020, solo 1285 (943 da graduatorie di merito e 341 da quelle a esaurimento), sono stati assegnati in regione, su un totale circa di 22 mila assunzioni a livello nazionale.

“Occorrono – spiega la segretaria generale della Cisl Scuola Maria Grazia Penna – anche per la scuola secondaria delle procedure concorsuali veloci e riservate a coloro che stanno di fatto già coprendo i posti nella scuola attraverso le supplenze. Se stabilizzati, questi docenti garantirebbero maggiore continuità. Quindi, più posti occupati e meno mobilità di personale. Solo attraverso un percorso riservato ai docenti che hanno già maturato esperienza è possibile evitare il fenomeno delle cattedre vuote e della supplentite”.

La situazione nella Scuola primaria e dell'infanzia

Oggi per fare la maestra si deve possedere ill titolo magistrale conseguito entro l'anno scolastico 2001/2002 oppure la laurea in Scienze della Formazione.

Purtroppo in Piemonte, a fronte di 700 pensionamenti all'anno, l'Università riesce ad accogliere solo 350 nuove iscrizioni.

Siamo in una fase transitoria perché lo scorso anno si è svolto un concorso riservato per chi poteva vantare requisiti di servizio, ma gli insegnanti coinvolti (2960 a cui si faceva riferimento prima) stanno comunque lavorando tutti, e non bastano, tanto che spesso si è costretti a ricorrere alle cosiddette MAD (messe a disposizione) da parte di persone provenienti da altre regioni o in possesso di titoli di studio simili ma non "corrispondenti".

Soluzione al problema? Più posti per gli iscritti a Scienze della Formazione Primaria e percorso di reclutamento che tenga conto delle esperienze maturate: concorso e percorsi abilitanti per la scuola secondaria.


Il sostegno

Al problema cattedre vacanti senza titolare si aggiungono tutti i posti di sostegno.

Tra organico di diritto e organico di fatto stimiamo che siano liberi più di 7000 posti, affidati ai supplenti privi di titolo.

Con l'Università di Torino e il MIUR Regionale si è ipotizzato un percorso per la formazione di un numero più significativo di insegnanti di sostegno (oggi sono aperte le iscrizioni per 200 posti all'anno, ma il fabbisogno è ben superiore = 7000).

Questo percorso potrebbe essere sostenuto dalla Regione.


“Auspico – conclude la segretaria generale Cisl Scuola, Maria Grazia Penna – che il nuovo rettore e il cambio di giunta in regione diano gambe a questo percorso già avviato dalle precedenti amministrazioni”.

Dal nostro corrispondente a Torino

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