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Cultura | 26 dicembre 2025, 14:05

Dal sud a Novara: Pasquale Fierro si racconta in "Senza fatica niente"

In libreria il terzo volume della saga, "Le ombre di Nuova Nuceria"

Dal sud a Novara: Pasquale Fierro si racconta in "Senza fatica niente"

Con “Senza fatica niente III – Le ombre di Nuova Nuceria”, Pasquale Fierro torna in libreria con la prosecuzione di una saga che interroga il presente: identità, ferite collettive e responsabilità personale nell’epoca delle scorciatoie. Novara non è soltanto un luogo sulla mappa: per Pasquale Fierro è diventata una scelta di vita, un approdo e, con il tempo, un laboratorio interiore. Arrivato “dal Sud” a diciannove anni per lavoro, con l’uniforme addosso e la concretezza di chi sa che nulla si ottiene per caso, Fierro ha portato con sé un patrimonio invisibile: la capacità di resistere, di osservare, di restare fedele alle proprie radici senza farsi imprigionare dal passato. È in questa tensione — tra distacco e appartenenza, tra disciplina e immaginazione — che la scrittura ha trovato spazio e necessità.

A Novara, città di confine e di passaggio, ha coltivato con costanza la passione per la lettura e per le parole. Non come semplice hobby, ma come strumento di comprensione: leggere per dare un nome alle cose, scrivere per non lasciarle evaporare. La sua traiettoria è quella di un autore che non rincorre l’ispirazione come un lampo casuale, ma la costruisce giorno dopo giorno, con lo stesso rigore con cui si costruiscono i mestieri: esercizio, ascolto, revisione. È qui che si innesta il senso più autentico del titolo-simbolo che attraversa la sua saga: Senza fatica niente.

Con l’uscita di “Senza fatica niente III – Le ombre di Nuova Nuceria”, Fierro aggiunge un nuovo capitolo a un percorso narrativo che, libro dopo libro, sembra voler porre una domanda sempre più urgente: cosa resta di noi quando il mondo invita alla scorciatoia, all’immediatezza, all’apparenza? La saga “Senza fatica niente” non si limita a raccontare: tenta una ricognizione. Dentro le sue pagine c’è la fame di significato di una generazione che vive compressa tra la pressione della performance e la fragilità emotiva; c’è la necessità di ridefinire il concetto di forza, sottraendolo alla retorica e restituendolo alla verità quotidiana: al coraggio di cambiare, di chiedere aiuto, di ricominciare.

Il terzo volume, “Le ombre di Nuova Nuceria”, promette un cambio di passo: l’idea stessa delle “ombre” evoca ciò che la società tende a rimuovere, ciò che non trova spazio nei discorsi ufficiali. Ombre come zone grigie della coscienza, come traumi che non fanno rumore ma modellano le scelte; ombre come ferite collettive che si depositano nelle città e nelle famiglie; ombre, infine, come il prezzo della trasformazione.

Redazione

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