Ad Arona la tutela della balneabilità e della qualità delle acque del Lago Maggiore è una sfida che affonda le radici in oltre quindici anni di interventi, controlli e investimenti. Una battaglia costante, come la definisce il sindaco Alberto Gusmeroli, fatta di centinaia di allacci fognari regolarizzati, milioni di euro spesi in infrastrutture e un attento monitoraggio ambientale, soprattutto nei tratti più delicati del territorio urbano e lacustre.
Uno dei simboli della buona riuscita di questo impegno è la spiaggia delle Rocchette, da anni fiore all’occhiello della città per la qualità dell’acqua. Qui, un fondale prevalentemente ghiaioso, un ambiente poco antropizzato e l’assenza di scarichi vicini favoriscono la trasparenza e la salubrità delle acque. Un contesto che ha permesso ad Arona di fregiarsi in passato della Bandiera Blu, riconoscimento che dal 2021 viene assegnato solo se tutte le spiagge comunali rispettano parametri di eccellenza.
Più complessa la situazione della spiaggia del Lido e della spiaggia del Sorriso, dove la vicinanza a insediamenti abitativi ha storicamente generato criticità. Negli anni sono stati effettuati numerosi interventi per allacciare regolarmente abitazioni e condomini alla rete fognaria e, ad oggi, le ultime situazioni non a norma riguardano pochi casi, in particolare nei pressi del Rio Veverino e del torrente Vevera. A complicare il quadro intervengono anche altri fattori, come i fondali melmosi che favoriscono la sedimentazione batterica e la presenza significativa di fauna selvatica – cigni, gabbiani, nutrie – che altera la qualità delle acque superficiali.
Tra le cause principali degli sforamenti dei limiti previsti per la balneazione, vi è la struttura delle fognature miste, dove acque nere e bianche coesistono nello stesso sistema con un separatore. In caso di piogge abbondanti, le acque piovane superano il separatore e finiscono nel lago insieme a quelle nere. Una situazione che può temporaneamente alterare i parametri microbiologici, come quelli relativi a enterococchi ed escherichia coli.
I punti di confluenza di rii e torrenti, dove non è consentita la balneazione, raccontano una storia fatta di progressi significativi ma anche di necessaria prudenza. Le analisi recenti sul Lungolago Marconi – effettuate anche in occasione dell’AronaMen Triathlon – hanno dato esiti eccellenti, grazie ai lavori conclusi nel 2016 e a quelli in corso in Corso Cavour. Il Rio San Luigi resta un sorvegliato speciale per la presenza di scolmatori e qualche possibile allaccio non ancora regolarizzato, anche se nei prelievi più recenti è rientrato nei limiti. Miglioramenti tangibili anche sul Vevera, dove oggi i valori sono mille volte più bassi rispetto al 2010, e sul Rio Arlasca, dove tutti gli edifici risultano allacciati.
Non va trascurato un elemento spesso sottovalutato: la posizione esatta del prelievo. Spostare anche di pochi metri il punto di campionamento può incidere sensibilmente sui risultati, confermando quanto sia delicato e complesso l’equilibrio dell’ecosistema lacustre.
"Il nostro lavoro non si è mai fermato e continua con determinazione - sottolinea il sindaco Gusmeroli - . Oggi il tema degli scarichi abusivi è quasi del tutto superato, e proseguiamo con le attività di controllo, manutenzione e sensibilizzazione. Le comunicazioni sui risultati dei prelievi sono immediate: ogni spiaggia ha un bagnino incaricato dal Comune, pronto ad agire in caso di necessità".
Il Comune di Arona ribadisce quindi il proprio impegno a favore dell’ambiente e della salute pubblica, lavorando fianco a fianco con Acque Novara Vco, enti di controllo e associazioni. L’obiettivo, chiaro, è continuare a garantire una balneazione sicura e un lago sempre più pulito, a beneficio della comunità e dei turisti che ogni estate affollano le rive aronensi.