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Cultura | 20 luglio 2025, 16:30

Novant’anni di vita e memorie tra risaie, laghi e osterie: Piero Bini racconta la pianura padana del 900'

Con la trilogia Elegie padane, il narratore piemontese Piero Bini celebra il suo territorio d’origine e l’approssimarsi dei 90 anni

Novant’anni di vita e memorie tra risaie, laghi e osterie: Piero Bini racconta la pianura padana del 900'

È un invito a “salpare per le terre ignote del nostro immaginario”, quello che lancia Piero Bini, medico, psicologo e scrittore piemontese di origini novaresi, che sceglie l’estate e la vigilia dei suoi novant’anni per pubblicare Elegie padane, una trilogia di racconti dedicata alla pianura padana del secolo scorso. Un’opera che mescola memoria e finzione, diario e romanzo, per restituire uno spaccato lirico, malinconico e al tempo stesso ironico del Piemonte rurale e lacustre.

Le storie di Elegie padane si snodano tra la campagna novarese, i riflessi dorati delle risaie, le sponde dei laghi Maggiore e d'Orta e i paesi del Cusio – Borgomanero, Gozzano, Omegna – filtrati dallo sguardo di personaggi che vivono la trasformazione del mondo contadino nel pieno del Novecento. È un mondo fatto di osterie, vecchie biciclette, paure infantili e stupori improvvisi, evocati da una lingua densa di immagini e riferimenti sensoriali, con un tono narrativo che alterna la leggerezza al dolore sommesso.

«Mi capita così, fin da ragazzo, quando scoprivo il mondo intorno usando gli occhi ingenui di Verne o di Salgari. Nella mia presunzione – sono molto presuntuoso, come tutti i solitari – credo nella mia sensibilità, come a un amuleto infallibile», dice uno dei protagonisti, che richiama apertamente l’alter ego dell’autore. È anche attraverso di lui che il lettore entra in contatto con un paesaggio interiore che si fa specchio del territorio padano, con tutte le sue contraddizioni e bellezze.

Nato a Novara nella metà degli anni Trenta, Bini fu sfollato a Orta durante la guerra. Laureato in Medicina a Milano, ha esercitato la professione di pediatra e psicologo a Torino, affiancando alla carriera medica una forte vocazione per la scrittura e l’impegno umanitario, spesso all’estero. Grande appassionato di montagna e di vela, ha già pubblicato con Interlinea Lo specchio dell’acqua, altra testimonianza del suo legame profondo con la natura e la memoria.

In segno di restituzione al territorio, Piero Bini ha scelto di donare la sua vasta biblioteca – la collezione Bini-Bono – al restaurato Palazzo Bono di Santa Cristina di Borgomanero, rendendo ancora più concreto il suo lascito culturale. Con Elegie padane, consegna ora al pubblico una narrazione capace di attraversare il tempo e di risvegliare l’identità profonda di un’intera regione.

a.f.

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