La chiusura della gara per la progettazione della Città della Salute e della Scienza di Novara è stata spostata al 20 dicembre 2024 a seguito della sollecitazione dell’Oice - l’Associazione delle organizzazioni di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica -, sostenuta da Anac, a rivedere il possesso dei requisiti da parte degli operatori economici per poter partecipare.
Questo in seguito al mutato quadro economico finanziario che dal 2019 ad oggi ha portato i costi previsti per l’opera da 320 a 530 milioni e che ha spinto la stazione appaltante, cioè l’azienda ospedaliera-universitaria, a modificare i disciplinari di gara. Queste le ragioni del nuovo rinvio illustrate in Quarta, presieduta da Luigi Icardi, dal direttore generale dell’ospedale Maggiore Gianfranco Zulian e dal responsabile unico del procedimento di Città della Salute Claudio Tambornino.
La richiesta di audizione era arrivata dal consigliere Domenico Rossi (Pd), che ha chiesto chiarimenti sia in merito all’intervento dell’Oice, per capire se sia prassi comune in gare di questo tipo, sia sulla sostenibilità dell’opera sul piano economico- finanziario: “Per il nuovo ospedale di Cuneo (420 milioni previsti per 653 posti) la valutazione è stata negativa, in questo caso quale criterio è stato adottato visto che il costo per posto letto – 711 posti in totale – sarebbe superiore?”.
Il direttore Zulian ha spiegato che nel caso di Città della Salute Di Novara il progetto ingloba anche la scuola di medicina universitaria, che dovrebbe occupare una superficie di 35 mila metri quadrati su 179 mila complessivi. Il costo, attualizzato al 30 dicembre 2023, va in questo caso calcolato a metro quadro e non a posto letto. Sullo spostamento dei termini della gara, il direttore ha precisato che è la prima volta che è stata ricevuta una sollecitazione da un gruppo di progettisti, ma che andavano fatte delle considerazioni sul perché gli operatori economici non partecipassero.
Ha inoltre sottolineato che si tratta di un’operazione di costruzione ma anche di gestione dell’opera, il progetto deve cioè tenere conto delle linee guida di progettazione, quelle che definiscono cosa mettere dentro l’opera muraria, che sono state aggiornate a fine 2023. Hanno posto domande anche i consiglieri Giulia Marro (Avs), Sarah Disabato (M5s), Gianluca Godio e Daniela Cameroni (FdI), Daniele Valle e Mauro Salizzoni (Pd).
Il presidente Icardi ha precisato che è importante capire i fattori determinanti sugli incrementi di costo dell’opera, anche per poter fare un confronto con altre aziende ospedaliere, al netto della parte universitaria. In chiusura Zulian ha auspicato l’intervento dei consiglieri per stimolare gli operatori economici a partecipare alla gara, ricordando che si tratta di un’opera in parternariato pubblico-privato, che le risorse pubbliche ci sono.