Marianna Genta, dottoranda presso il Dipartimento di Scienza e innovazione tecnologica dell'Università del Piemonte Orientale, è stata premiata durante la quarantottesima edizione del FEBS Congress ("FEBS 2024"). L'evento, organizzato dalla Federazione Europea delle Società Biochimiche e ospitato dalla Società Italiana di Biochimica e Biologia Molecolare, ha visto oltre duemila partecipanti riunirsi a Milano, dal 29 giugno al 3 luglio 2024.
La dottoressa Genta si è aggiudicata il FEBS Open Bio Speed Talk Prize, riconoscimento ottenuto grazie al suo lavoro "Damage recognition process in DNA repair pathway: cryo-EM-based analysis of the UvrA-UvrB complex in Mycobacterium tuberculosis", un'indagine strutturale, basata sull’utilizzo della tecnica Cryo-EM, del complesso ricombinante UvrAUvrB da Mycobacterium tuberculosis (un patogeno intracellulare in grado di affrontare agenti tossici e stress ossidativo, che ne alterano la stabilità genomica), nonché del dimero UvrA, entrambi in complesso con DNA danneggiato. Le analisi del lavoro della dottoressa Genta e del gruppo di ricerca del professor Riccardo Miggiano – in cui è inserita – hanno rilevato nuove intuizioni sulla modalità di legame del DNA di UvrA, con una conformazione alternativa di alcune regioni cruciali coinvolte nella coordinazione del DNA. Inoltre, a livello supramolecolare, è stata ottenuta un'istantanea strutturale dei diversi oligomeri che si alternano durante le prime fasi del processo di riconoscimento del danno, aggiungendo dettagli al dibattito scientifico riguardante la stechiometria degli assemblaggi proteici che portano alla formazione del complesso di preincisione UvrB-DNA e alla riparazione dei danni al DNA.
"Vincere il premio FEBS Open Bio Speed Talk Prize è stato davvero un onore – racconta la dottoressa Genta –, soprattutto in occasione di un congresso così importante per il campo in cui lavoro. Aver avuto l’occasione di partecipare a una conferenza in cui ho potuto assistere a lectures di diversi premi Nobel e scienziati eccellenti è stato di grandissima ispirazione, e ancora di più essere stata riconosciuta con questo premio. La ricerca che svolgo insieme ai miei colleghi nei laboratori è la cosa che amo di più nel quotidiano, ma congressi come questo danno la possibilità di creare contatti tra diversi gruppi di ricerca, nuove collaborazioni e amicizie, ed è la parte migliore del nostro lavoro: la scienza si fa costruendo reti umane, non da soli. Per quanto riguarda il progetto nello specifico vorremmo pubblicare il lavoro che abbiamo svolto in questi anni e nel frattempo stiamo continuando la ricerca sui meccanismi di riparazione del DNA cercando di includere nuove tecniche e nuovi collaboratori".