Secondo alcuni scenari previdenziali, forse un po' allarmistici, per le persone che oggi hanno trent'anni, la prospettiva ė quella di andare in pensione all'età di 70 anni. Ma al di là della scadenza cosi lontana, a preoccupare é l'importo dell'assegno pensionistico mensile che riceveranno.
Tutto questo è frutto degli scenari demografici dell'Italia. Oggigiorno siamo circa 59 milioni contro i 51 previsti per il 2060 , età pensionistica del trentenne di oggi. Difficilissimo sostenere l'attuale sistema pensionistico con un potenziale pensionato ogni 1,6 lavoratori. Sarà una bella sfida.
Mentre rifletto sulle prospettive di pensione di mio figlio, leggo che la città di Lagos, la più grande della Nigeria, negli anni Cinquanta aveva 300mila abitanti, oggi ne ha 17 milioni e nel 2050 arriverà a 50 milioni.
Situazione analoga in tutto il continente africano: povertà, fame e disperazione, spingeranno milioni di uomini e donne da quei Paesi a emigrare verso Europa e Italia. Sarà inevitabile.
Saranno queste popolazioni a versare i contributi per pagare le pensioni ai nostri figli? Bisognerebbe affrontare con serietà l'argomento. Avere un'ampia progettualità sul numero di arrivi, anno per anno, con conseguenti regolarizzazioni contrattuali e previdenziali. Insomma lavorare per un futuro assai prossimo e non pensare solo a blocchi navali e protezionismi vari.