Sono 6.230 i contratti programmati dalle imprese delle province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli per il mese di giugno 2024, pari al 20% delle entrate complessive previste a livello regionale.
Tratti comuni alle quattro realtà del territorio sono l’alta percentuale, superiore al 70% delle entrate previste, di contratti a termine; la domanda di occupazione espressa da un numero relativamente basso di imprese sul totale (che oscilla dal 17% di Biella e Novara, al 18% di Vercelli, fino al 20% del Vco); una difficoltà di reperimento che supera il 50% delle entrate previste in tutte le province e una richiesta di esperienza professionale specifica, o quantomeno nello stesso settore, che caratterizza in misura prevalente la domanda di lavoro (percentuale che, nel dettaglio, si attesta al 58% per il Vco, al 61% per Vercelli, al 63% per Novara, fino al 64% per Biella).
Ferme restando le diverse vocazioni economiche dei territori, in linea generale è il settore dei servizi di alloggio e ristorazione a esprimere una parte consistente della domanda di lavoro nelle province del quadrante.
Queste alcune delle indicazioni che emergono dal Bollettino mensile del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ANPAL, ed elaborate dal Servizio Studi della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte.
Per quanto riguarda la provincia di Novara, le entrate programmate a giugno 2024 sono 2.780; nel 23% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per il 77% saranno a termine.
Si concentreranno per il 64% nel settore dei servizi e per il 56% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 15% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota superiore alla media nazionale (14%). L’11% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota del 37% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni.
In 52 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati. I settori ad esprimere il più alto fabbisogno sono quello dei servizi di alloggio e ristorazione (590 entrate previste), seguito dal commercio (380), dai servizi alle persone (290), dalle industrie chimico-farmaceutiche (240) e infine dalle industrie meccaniche ed elettroniche (230).