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Economia | 16 febbraio 2024, 12:00

Previsioni occupazionali di febbraio, 2.540 nuovi contratti nella provincia di Novara

I dati emergono dal Bollettino mensile del Sistema Informativo Excelsior realizzato da Unioncamere e ANPAL

Previsioni occupazionali di febbraio, 2.540 nuovi contratti nella provincia di Novara

Sono 5.400 i contratti programmati dalle imprese delle province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli per il mese di febbraio 2024, poco meno del 20% delle entrate complessive previste a livello regionale.

Tratti comuni alle quattro realtà del territorio sono l’alta percentuale, superiore al 68% delle entrate previste, di contratti a termine; la domanda di occupazione espressa da un numero relativamente basso di imprese sul totale (che oscilla dal 15% del Vco al 18% di Novara e Biella); una difficoltà di reperimento che supera il 48% delle entrate previste in tutte le province e una richiesta di esperienza professionale specifica, o quantomeno nello stesso settore, che caratterizza in misura prevalente la domanda di lavoro (percentuale che, nel dettaglio, si attesta al 58% per Vercelli, al 62% per il Vco, al 64% Biella fino al 66% per Novara).

Ferme restando le diverse vocazioni economiche dei territori, in linea generale sono i settori del commercio e dei servizi alle persone a esprimere una parte consistente della domanda di lavoro nelle province del quadrante. Queste alcune delle indicazioni che emergono dal Bollettino mensile del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ANPAL, ed elaborate dal Servizio Studi della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte.

Per quanto riguarda la provincia di Novara, le entrate programmate a febbraio 2024 sono 2.540; nel 25% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per il 75% saranno a termine. Si concentreranno per il 56% nel settore dei servizi e per il 58% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 18% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (21%). In 51 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati. Il 13% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota del 36% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni.

I settori ad esprimere il più alto fabbisogno sono quello del commercio (340 entrate previste), seguito dai servizi di alloggio e ristorazione (320), dai servizi alle persone (280), dalle industrie meccaniche ed elettroniche (250) e dalle costruzioni (240).

Redazione

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