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Economia | 08 dicembre 2023, 15:00

Previsioni occupazionali di dicembre: nella provincia di Novara 2030 nuovi contratti

I dati sono raccolti grazie al bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal

Previsioni occupazionali di dicembre: nella provincia di Novara 2030 nuovi contratti

Sono 4.430 i contratti programmati dalle imprese delle province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli per il mese di dicembre 2023, poco meno del 18% delle entrate complessive previste a livello regionale. Tratti comuni alle quattro realtà del territorio sono una quota relativamente limitata di imprese che esprimono un fabbisogno occupazionale (che oscilla dal 13% di Novara e Vco, al 14% di Biella, al 15% di Vercelli); un’alta percentuale, ovunque superiore al 65%, di contratti a termine; una difficoltà di reperimento che supera il 50% delle entrate previste in tutte le province e una richiesta di esperienza professionale specifica o quantomeno nello stesso settore, che caratterizza in misura prevalente la domanda di lavoro (percentuale che, nel dettaglio, si attesta al 63% per Novara, al 62% per il Vco e al 61% per Biella e Vercelli). 

Ferme restando le diverse vocazioni economiche dei territori, in linea generale sono i settori del commercio, dei servizi di alloggio e ristorazione e dei servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio a esprimere una consistente parte della domanda di lavoro nelle province del quadrante. Queste alcune delle indicazioni che emergono dal Bollettino mensile del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.

Per quanto riguarda la provincia di Novara, le entrate programmate a dicembre 2023 sono 2.030; nel 28% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per il 72% saranno a termine. Si concentreranno per il 56% nel settore dei servizi e per il 53% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 12% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (19%). In 50 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati. Il 12% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota del 36% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni. I settori ad esprimere il più alto fabbisogno sono quello del commercio (310 entrate previste), seguito dai servizi alle persone (250), dalle industrie meccaniche ed elettroniche (230), dalle industrie chimico-farmaceutiche (210) e dai servizi di alloggio e ristorazione (200).

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