Sono sempre di più le persone che in Italia scelgono di fare riferimento a un testamento olografo con l’obiettivo di versare una parte del proprio patrimonio in beneficenza. I destinatari di questo bel gesto sono rappresentati, nella maggior parte dei casi, da organizzazioni attive in ambito solidale, fermo restando che ognuno è libero di fare testamento a beneficio di chi desidera, nel rispetto di quanto spetta di diritto agli eredi legittimi. Per chi cerca informazioni sul lascito testamentario e si chiede cos'è, la risposta è la seguente: si tratta di un’opzione a cui ci potersi affidare nel caso in cui si abbia intenzione di eseguire una donazione.
La differenza tra il lascito testamentario e la donazione
Tuttavia è bene essere consapevoli del fatto che il lascito testamentario è una cosa e la donazione un’altra: le due realtà, insomma, non devono essere confuse, in quanto hanno caratteristiche e presupposti differenti. È molto importante avere ben chiara in mente la distinzione tra donazione e lascito testamentario, anche per capire quale delle due opzioni sia da preferire in relazione alle proprie necessità. Naturalmente ci sono anche degli aspetti in comune: la donazione e il lascito con testamento, infatti, hanno lo stesso obiettivo. A cambiare sono le modalità di esecuzione.
Il lascito con testamento
Il lascito con testamento è l’opzione tramite cui si decide di devolvere i propri beni post mortem; è diverso dalla donazione, che prevede che i destinatari del patrimonio lo ricevano nel momento in cui chi lo dona è ancora in vita. Una delle perplessità più diffuse in materia di eredità ha a che fare proprio con la necessità o la possibilità di devolvere il proprio patrimonio quando si è ancora vivi. Tanto con la donazione quanto con il lascito testamentario, tuttavia, si deve rispettare la quota di legittima, la quale non cambia a seconda del tipo di testamento redatto: insomma, è uguale con un testamento olografo, con un testamento pubblico o con un testamento segreto.
Le caratteristiche del patrimonio ereditario
Una quota del patrimonio ereditario deve, per legge, essere attribuita ai discendenti familiari, cioè i figli, e al coniuge. Si parla appunto di quota di legittima; c’è, poi, il patrimonio residuo, che il testatore può decidere di destinare a chi desidera. È tutta qui, in sostanza, la differenza che passa tra una donazione e un lascito con testamento. A cambiare sono più che altro le tempistiche di accesso al patrimonio da parte di coloro che ne possono beneficiare. Per essere ancora più chiari: nel caso di un lascito, il patrimonio può essere ottenuto dai destinatari dei beni unicamente dopo che il proprietario degli stessi è defunto; viceversa, nel caso di una donazione la fruizione dei beni viene garantita già prima del decesso del proprietario.
Che cosa fare
Nella maggior parte delle circostanze, gli esperti del settore raccomandano di evitare la donazione di beni immobili nel caso in cui si abbia in programma di rivendere il bene in un momento successivo. Gli eredi legittimi, in tale situazione, hanno la possibilità, ovviamente sancita dalla legge, di chiedere che il bene donato venga restituito nell’ipotesi in cui la quota di legittima sia stata lesa. Quando i legittimi eredi di un certo bene contestano la sua assegnazione tramite donazione a un soggetto diverso, può essere avanzata la richiesta di quella che viene definita azione di riduzione, che è concessa quando la quota di legittima è stata realmente lesa. L’azione di riduzione si chiama così perché ha lo scopo di ridurre il valore della stessa donazione. Insomma, è necessario adottare la massima cautela in merito.