Parola d’ordine: “Novara è d’oro!”. E’ stata questa la frase in codice utilizzata dal “capo branco”, un cittadino marocchino appena 18enne, quando, nelle strade del centro cittadino, dopo aver individuato le sue prede, ha radunato i suoi complici attivando così la “caccia” ai danni di due ragazzi italiani, poco più che maggiorenni.
Secondo la ricostruzione della Polizia, E.S – queste le inziali del suo nome - insieme ad altri tre giovanissimi nord-africani, M.E.A. di 18 anni , L.S. e C.M.A. entrambi diciannovenni - avrebbero atteso che i due giovani malcapitati si spingessero in una strada isolata del centro storico e, dopo averle immobilizzate, con forza gli avrebbe strappato dal collo le catenine in oro per poi darsi alla fuga facendo perdere le proprie tracce.
Subito sono scattate le indagini degli agenti della Squadra Mobile della Questura di Novara che hanno ricostruito dettagliatamente l’accaduto e hanno individuato i componenti della banda. Nella mattinata successiva, sono stati anche recuperati gli oggetti preziosi sottratti alle due giovani vittime, riconsegnandoli ai proprietari.
Vista la gravità dei fatti M.E.A. ed E.S. sono stati sottoposti a fermo di Polizia Giudiziaria, successivamente convalidato dal G.I.P. del Tribunale di Novara che ha disposto per il primo la misura cautelare in carcere, mentre per il secondo l’obbligo di dimora nel comune di Novara congiuntamente all’obbligo di presentazione quotidiano alla P.G.. Per gli altri due soggetti, L.S. e C.M.A., in un primo momento indagati in stato di libertà, è stata emessa, dal Tribunale di Novara, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Anche loro si trovano nella casa circondariale di Novara.