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Cronaca | 05 maggio 2023, 09:29

Novara, giornata di follia in carcere: detenuto appicca incendio in cella

Il segretario generale del SAPPE Donato Capece: Ssiamo sconcertati dall’assenza di provvedimenti in merito contro chi si rende responsabile di queste inaccettabili violenze”

Novara, giornata di follia in carcere: detenuto appicca incendio in cella

Una giornata di ordinaria follia penitenziaria, nella scia della costante situazione di tensione che caratterizza le carceri regionali. E’ quella che si è vissuta nel carcere di Novara e che ricostruisce il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE per voce del segretario regionale del SAPPE Piemonte Vicente Santilli: “Un detenuto nordafricano, di nazionalità tunisina, ristretto nel Padiglione Transito sinistro, senza motivo, ha dato fuoco ad una coperta ed alle suppellettili che aveva in cella. In brevissimo tempo, le fiamme e un denso fumo si sono propagati. Solamente il coraggioso e tempestivo intervento del personale di Polizia Penitenziaria ha evitato un tragico epilogo”. Il SAPPE evidenzia come “senza la professionalità e l’alto senso del dovere profuso da tutto il personale di Polizia Penitenziaria, questi gravi eventi avrebbero di certo prodotto conseguenze molto più destabilizzanti”.   

“Non passa giorno che non si verificano aggressioni, incendi ed altri gravi eventi critici nei confronti della Polizia Penitenziaria che presta servizio nelle carceri per adulti e minori della Nazione”, aggiunge il segretario generale del SAPPE Donato Capece: “siamo sconcertati dall’assenza di provvedimenti in merito contro chi si rende responsabile di queste inaccettabili violenze, determinando quasi un effetto emulazione per gli altri ristretti violenti. Aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno”. Impietosa la denuncia del leader del SAPPE: “Così non si può andare avanti! Le colleghe ed i colleghi del Piemonte, attraverso il SAPPE, tornano a sollecitare le istituzioni penitenziarie affinché adottino con urgenza provvedimenti concreti ed urgenti per fronteggiare la grave situazione che sta contraddistinguendo negativamente le strutture detentive regionali. Servono fatti! Tutti i giorni i poliziotti penitenziari devono fare i conti con le criticità e le problematiche che rendono sempre più difficoltoso lavorare nella prima linea delle sezioni delle detentive delle carceri, per adulti e minori. Mi riferisco alla necessità di avere, a propria tutela, nuovi strumenti di operatività come il taser, kit anti-aggressione, guanti antitaglio, telecamere portatili, per altro promessi da mesi dai vertici ministeriali ma di cui in periferia non c’è traccia alcuna”.



C.S.

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