La Regione Piemonte sta studiando un vero e proprio cambiamento drastico nel campo dei pagamenti nel mondo dei trasporti, basato sul modello “Pay for use”, il sistema di pagamento di un bene o di un servizio in base all’effettivo utilizzo, su distanze differenziate e percorsi brevi. Una grossa mano verrà tesa dalla digitalizzazione dei biglietti: l'assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi ha infatti annunciato l'arrivo di un investimento pari a 20 milioni di euro per la digitalizzazione dei titoli di viaggio. I fondi verranno utilizzati per acquistare obliteratrici di biglietti digitali, lettori di bancomat e carte di credito ma anche per programmi informatici.
L'obiettivo, peraltro scritto nero su bianco nell'ultimo Piano Regionale della Mobilità e dei Trasporti, è quello di dare vita a un sistema che consenta non solo un monitoraggio in tempo reale degli utenti presenti sui mezzi di trasporto pubblico (taxi, bici, bus, tram, metropolitana e treni), ma anche il pagamento effettivo, in base all'utilizzo del mezzo di trasporto. Tariffe puntuali e "confezionate" sull'utente, come il vestito su misura fatto da un sarto.
Che la Regione punti fortemente su questa rivoluzione lo si evince dalle intenzioni dell'assessorato ai Trasporti: il sogno è infatti quello di realizzare una piattaforma in grado di permettere al cittadino di pianificare il proprio viaggio sui vari mezzi pubblici e acquistare direttamente i biglietti. Una piattaforma pubblica, multiservizi, sul modello Booking. Una piattaforma da realizzare prima che il privato arrivi e offra il servizio ai cittadini piemontesi.
Se l'orizzonte verso cui veleggiare appare delineato, meno chiare sono attualmente le tempistiche: la volontà della Regione è quella di avviare l'iter prima del termine della legislatura, per poi rendere il cambiamento effettivo negli anni successivi. Il finanziamento da 20 milioni di euro potrà certamente dare un contributo importante alla realizzazione delle infrastrutture necessarie per un sistema di bigliettazione sempre più digitale.
Ecco perché tra nuove abitudini e piani già redatti, i tempi sembrano maturi per il "Pay for use", già in voga in altre aree d'Europa, anche in Piemonte.