Nel trimestre ottobre-dicembre 2022 la congiuntura industriale ha evidenziato dinamiche differenti tra le diverse realtà produttive dell’Alto Piemonte. I dati restano positivi per tutte le province, seppur con diverse intensità, a fronte di una media regionale della produzione pari al +2,7% rispetto al corrispondente trimestre del 2021.
Nel dettaglio Biella, con un dato del +4% sul fronte della produzione, segna il miglior risultato a livello di quadrante, seguita dal Verbano Cusio Ossola (+2,2%) e dalle province di Vercelli (+0,8%) e Novara (+0,5%), che appaiono sostanzialmente stabili. Cresce in misura lievemente superiore il fatturato, sul quale incide il sostenuto aumento dei prezzi: Biella registra un +5,9%, il Verbano Cusio Ossola un +4,6%, Novara +4,1% e Vercelli +4%, a fronte di una media regionale che si attesta al +5%.
L’indagine del IV trimestre 2022 ha visto complessivamente coinvolte nel quadrante 715 imprese, per un totale di quasi 24.000 addetti e un fatturato superiore agli 8 miliardi di euro. “Complessivamente la performance dell'industria locale evidenzia un ridimensionamento produttivo nell’ultimo quadrimestre del 2022, legato alle criticità che si sono presentate nel corso dell’anno, a partire dalla scarsità delle materie prime e dal loro costo elevato, per arrivare alla crescita dei tassi di interesse e alla contrazione del credito -commenta Fabio Ravanelli, presidente della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte-.
In questi primi mesi del 2023 lo scenario economico si è in parte modificato, con alcune intonazioni positive, tra cui la riduzione dei prezzi energetici, ma certamente questi segnali non devono far abbassare la guardia: gli scenari si manterranno mutevoli e caratterizzati da diversi rischi, in primis inflazione ed equilibri geopolitici, che impatteranno in particolare sul mercato estero. Ci attendiamo dunque un recupero, ma con ritmi moderati, la cui intensità dipenderà molto dalle evoluzioni dei prossimi mesi”. Focus Novara
Nel quarto trimestre del 2022 il sistema manifatturiero novarese registra complessivamente una stabilità della produzione industriale, con marcate differenza tra i diversi comparti. In particolare nel periodo ottobre-dicembre 2022 la variazione della produzione industriale rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente è stata pari al +0,5%, risultato che colloca Novara al penultimo posto della graduatoria piemontese, con una media regionale del +2,7%. Dall’analisi per settore di attività economica, emerge come il quadro sia in larga parte legato alla diminuzione dei valori della produzione del tessile- abbigliamento (-7,6%) e della chimica-gomma-plastica (-7,2%). Cresce la metalmeccanica (+4,2%), nel cui ambito la rubinetteria e valvolame segna un dato meno brillante (+1,9%) e, in misura minore, l’alimentare (+2,6%), seguito dalle le altre industrie manifatturiere (+1,1%). Il dato globale degli ordinativi è poco incoraggiante, tanto sul versante interno, sostanzialmente statico (+0,7%) quanto su quello estero, dove la domanda presenta una flebile crescita (+2,5%), in controtendenza con la spiccata vocazione all’export del territorio. Le differenze tra i settori sono marcate, con metalmeccanica, altre industrie manifatturiere e alimentare a mostrare maggiore dinamicità. Si mantiene in lieve crescita il fatturato complessivo (+4,1%) e quello estero (+3,2%). Focus Verbano Cusio Ossola
Nel quarto trimestre del 2022 il sistema manifatturiero del Verbano Cusio Ossola registra complessivamente un dato ancora lievemente positivo della produzione industriale, con alcune differenze settoriali. In particolare nel periodo ottobre-dicembre 2022 la variazione della produzione industriale rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente è stata pari al +2,2%, risultato al di sotto della media regionale, attestata al +2,7%. È il comparto tessile-abbigliamento a mostrare la migliore dinamica sul fronte della produzione (+16,1%) seguito a netta distanza dalle altre industrie manifatturiere (+3,9%). La chimica si attesta su un dato lievemente positivo (+1,4%), la metalmeccanica appare pressoché stabile (+0,2%), mentre il comparto dell’industria dei metalli è l’unico a chiudere in negativo (-2,9%). Stazionari gli ordinativi interni (+0,4%) ed in lieve aumento quelli esteri (+1,5%). Per quanto riguarda il fatturato cresce leggermente quello complessivo (+4,6%) e, in misura inferiore, quello estero (+2,4%). Focus Vercelli Nel quarto trimestre del 2022 il sistema manifatturiero della provincia di Vercelli registra complessivamente una stabilità della produzione industriale, con la frenata del comparto tessile abbigliamento e, in misura maggiore, della chimica. In particolare nel periodo ottobre-dicembre 2022 la variazione della produzione industriale rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente è stata pari al +0,8%, risultato al di sotto della media regionale, attestata al +2,7%. Il solo settore a mostrare una crescita ancora dinamica è quello delle altre industrie manifatturiere (+7,4%). Lieve aumento per la metalmeccanica (+1,8%) nel cui ambito il comparto rubinetteria e valvolame è di fatto allineato (+1,2%). Stabile l’alimentare, mentre a evidenziare un calo della produzione sono il tessile-abbigliamento (-3,6%) e, in misura più marcata, la chimica (-10,7%). Crescono in misura poco significativa gli ordinativi dal mercato interno (+1,4%), mentre segnali preoccupanti giungono dal versante estero, con un dato globale del -3,7%. In crescita il fatturato totale (+4%) e, in misura lievemente superiore quello estero (+6,2%). Focus Biella Nel quarto trimestre del 2022 il sistema manifatturiero biellese registra un aumento complessivo della produzione industriale, grazie al contributo dei comparti della tessitura, filatura e finissaggio. In particolare nel periodo ottobre-dicembre 2022 la variazione della produzione industriale rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente è stata pari al +4%, risultato al di sopra della media regionale, attestata al +2,7%. Dopo tre trimestri consecutivi in cui ha registrato il dato migliore tra le province del Piemonte, Biella si mantiene comunque sul podio, collocandosi dietro alla sola Torino. La tessitura presenta il dato più performante (+17%), seguita dalla filatura (+13%) e dal finissaggio (+11,8%), mentre la meccanica si attesta al +4,6%. I soli comparti a chiudere in negativo sono le altre industrie tessili (-8,4%) e, in misura minore, le altre industrie manifatturiere (-1,4%). Per quanto riguarda le commesse, a livello generale risultano in lieve aumento sia gli ordinativi provenienti dal mercato interno (+3,3%) che da quello estero (+3,5%). Sul versante della domanda esistono forti differenze tra i comparti, con la filatura, la tessitura, la meccanica ed il finissaggio che continuano a prospettare margini di crescita anche sul fronte estero, almeno sul breve periodo. Ancora in tenuta il fatturato, che aumenta sia a livello totale (+5,9%) sia, in misura minore, sul solo fronte estero (+2,4%).