Non si spegne a Novara l'eco delle polemiche suscitate dall'esposizione nella centralissima piazza della Repubblica, a ridosso della Cattedrale della città, di un mezzo blindato dell'esercito, un piccolo carro armato, posizionato al centro di una vera e propria "cittadella militare" allestita per presentare le attività dell'Esercito Italiano, in occasione dei festeggiamenti per il centenario della sezione novarese dell'Associazione Nazionale Alpini.
Dopo diverse prese di posizione - tra cui quella i di don Renato Sacco, consigliere nazionale di Pax Christi - che domenica hanno alimentato il dibattito, sul tema intervengono anche i laici francescani novaresi dell'Ordine Francescano Secolare. Alla vigilia della solennità di San Francesco i francescani secolari hanno scritto al sindaco di Novara Alessandro Canelli e al vescovo monsignor Franco Giulio Brambilla, per sottolineare come "la presenza nello spazio adiacente al Duomo della nostra città di un carrarmato ci ha lasciati amareggiati e sconcertati".
"Quotidianamente - aggiungono - esprimiamo nelle celebrazioni e nelle preghiere personali invocazioni per la dissoluzione dei minacciosi venti di guerra che soffiano con sempre maggior vigore, riducendo di ora in ora lo spazio per soluzioni diplomatiche e nonviolente. Fatichiamo a pensare che il luogo che e' il centro della nostra comunità ecclesiale ospiti, sempre e ora in particolare, accanto a se' uno strumento di guerra". "Desideriamo esprimere - concludono - il nostro dissenso nel veder collocato al centro della nostra città, a fianco del nostro Duomo, un simbolo di guerra che sentiamo essere, letteralmente, fuori luogo e anche fuori tempo". La lettera al sindaco fa riferimento anche all'articolo 11 della costituzione, mentre la missiva indirizzata al vescovo riporta ai numerosi appelli per la pace di Papa Francesco.
"Volevamo esprimere pubblicamente - commentano i francescani secolari - la nostra posizione su questa vicenda. Domani, il 4 ottobre, il Vescovo presidierà la celebrazione per la solennità di San Francesco nella chiesa dei Frati Cappuccini, a cui noi facciamo riferimento. Alla messa dovrebbe essere presente anche il sindaco. Speriamo che la nostra lettera possa essere l'inizio di un dialogo".