Un anno fa avevano patteggiato condanne a 4 e 5 anni per reati legati allo spaccio dopo che i carabinieri avevano loro sequestrato 30 chili di stupefacenti e trovato due serre per la coltivazione di marijuana. Ora per i pusher, due fratelli egiziani, arrivano altri guai. In particolare la Procura contesta loro il furto di energia elettrica per un ammontare di 130 mila euro che è stata usata per riscaldare le serre per la coltivazione.
Con i due fratelli sono coinvolti anche un amico, già latitante nell’inchiesta per droga e poi rintracciato a Lecce qualche mese fa, e per l’amica cui era intestato uno dei contatori manomessi. I due sono indagati anche per simulazione di reato e tentata frode assicurativa: avrebbero presentato una falsa denuncia per atti di vandalismo ai danni della loro auto mentre, come è stato accertato, erano stati loro stessi a provocare i danni per ottenere un risarcimento dall’assicurazione.