Dal corteo che alludeva alla shoà alla corsa podistica che si propone come obiettivo quello di fare memoria dell’olocausto. E’ stata molto folta la partecipazione, questa mattina a Novara, alla “Run for mem” , iniziativa promossa da cinque anni dall’Unione delle Comunità ebraiche italiane, che quest’anno ha fatto tappa a Novara.
“Tre mesi fa – ha ricordato il sindaco di Novara Alessandro Canelli - eravamo in questa stessa piazza a manifestare indignati contro il corteo dei no green pass che avevano strumentalizzato ai loro fini la deportazione. Noi ci siamo compattati tutti, istituzioni e società civile per dire tutto il nostro sdegno. E anche per questo abbiamo accolto con grande piacere la scelta di portare a Novara la Run for mem”.
Alla partenza della corsa – che nel suo percorso tocca i i luoghi più significativi della presenza ebraica e della persecuzione degli ebrei novaresi, dell'antifascismo e delle personalità che si sono distinte per aver aiutato gli ebrei durante gli anni delle leggi razziali e della guerra - ha preso la parola uno dei testimonial dell’iniziativa, il cantante Enrico Ruggeri. Alla manifestazione partecipa anche il marciatore israeliano Shaul Ladany, oggi 85enne, sopravvissuto alla deportazione nel lager di Bergen Belsen e successivamente scampato alla strage di atleti israeliani alle olimpiadi di Monaco del 1972.
Nell’ultima tappa del percorso in piazza Santa Caterina da Siena, sono state apposte, due "pietre d'inciampo", che ricordano Giacomo Diena e Amadio Jona, catturati a Novara nel settembre del 1943 e uccisi ad Auschwitz.